Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me
18 MAGGIO (Gv 14,1-12)
Gesù oggi chiede ai suoi discepoli una duplice fede: fede in Dio e fede in Lui. Perché questa duplice fede è necessaria? Non basta la sola fede in Dio per essere nella verità? A che serve la fede in Cristo Gesù? Risponderemo a questa domanda solo dopo aver letto un brano dell’Antico Testamento, nel quale è affermata la stessa necessità, anzi questa necessità è presentata come evento, storia, vita di Israele.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare. Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!». Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo (Es 14,21-31).
Chi è Mosè? È il Mediatore tra Dio e il popolo del Signore. In che cosa crede Israele? Crede che Mosè è vero Mediatore del Signore, vero portatore della sua parola e della sua grazia. Come non vi è un altro Signore per il popolo, così non vi è un altro mediatore, un altro portatore della volontà di Dio e della sua onnipotenza in mezzo al suo popolo. Se non si crede in Mosè neanche in Dio si potrà credere. Si potrà anche credere in Dio, ma è un Dio diverso. Non è il Dio di Mosè, il Dio vivo e vero, il Dio santo e giusto, il Dio onnipotente, liberatore, salvatore del suo popolo.
La fede in Cristo Gesù non solo è necessaria, è indispensabile per chi vuole conoscere Dio. Gesù non è solo mediatore tra Dio e l’umanità intera, è il solo, l’unico, non ve ne sono altri. Ma non è solo il mediatore della sua Parola, della sua Onnipotenza, dei suoi segni e prodigi, è Mediatore di Dio stesso. Dio si dona a noi solo in Cristo Gesù, esclusivamente in Lui, con Lui, per Lui. Se non si crede in Cristo, non possiamo avere accesso a Dio. Il Dio che adoriamo è un idolo, un frutto del nostro pensiero, della nostra volontà, del nostro spirito. Non è il Dio vivo e vero perché possono Gesù lo dona e nessun altro. Senza fede in Gesù, non vi potrà mai essere fede nel vero Dio.
Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.
Oggi si è persa la vera fede in Gesù. Il Dio che adoriamo è un idolo, un parto umano.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Gesù.