vangelo del giorno

Àlzati, prendi la tua barella e cammina

Ez 47,1-9.12; Sal 45,2-3.5-6.8-9; Gv 5,1-16.
28 MARZO

Gesù non aiuta l’uomo secondo le sue attese. L’uomo spesso vuole essere rattoppato, ricucito, rimesso in sesto, ma rimanendo nella sua vecchia umanità. Il Figlio Eterno del Padre è venuto in mezzo a noi per ricrearci, rinnovarci, farci totalmente nuovi. Ci fa nuovi liberandoci dal male antico che è la superbia e da ogni suo frutto: idolatria, immoralità, stoltezza, insipienza, molteplici ingiustizie e donandoci una nuova natura, una natura nella quale vi è la partecipazione della natura divina, inabitata dallo Spirito Santo e da Lui condotta di luce in luce e di verità in verità. Vedere Gesù come un consolatore, un guaritore, un rattoppatore della nostra anima, del nostro spirito e anche del nostro corpo è svilire e quasi disprezzare la sua altissima divina missione.

Un uomo è infermo. Nessun uomo lo aiuta. Ognuno pensa come aiutare se stesso. È questo il primo male antico dell’uomo: vede se stesso, secondo se stesso, non vede gli altri, secondo gli altri. Non li vede non perché non vuole, ma perché la sua natura è cieca. La cecità spirituale è congenita. L’egoismo è innato. Esso è conseguenza, frutto di quel peccato antico che ha rovinato per intero la nostra natura. Se vogliamo vedere gli altri, dobbiamo acquisire la nuova natura in Cristo, ci dobbiamo rivestire di Lui, in noi deve abitare lo Spirito Santo. Solo con il pensiero di Cristo e con gli occhi dello Spirito Santo possiamo vedere gli altri e amarli come il Padre li ama. Ma per essere in Cristo e lo Spirito essere in noi dobbiamo obbedire alla Parola di Gesù Signore: “Alzati, prendi la tua barella e cammina!”. “Alzati, prendi la barella della tua umanità e mettiti in movimento”. La barella è ciò che sei prima. Non è più essa che ti porta. Sei tu che porti essa. Ma devi portarla per non dimenticare mai ciò che eri e ciò che il Signore ha fatto per te. Il giorno in cui la barella verrà gettata via, si dimentica il Signore e si ritorna nella nostra falsità di un tempo. Ma è una falsità peggiore della prima.

Gesù lo dice al paralitico guarito: “Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio”. Cosa può accadere di peggio? Prima si era ammalati per natura. La nostra natura era incapace di muoversi, camminare, avanzare. Ora invece si diviene ammalati per volontà, per scelta, per omessa vigilanza, per mancata attenzione, per dimenticanza di ciò che si era prima. Si diviene ammalati perché ci si pone fuori del Signore, che è la nostra perenne guarigione, il nostro quotidiano miracolo, la nostra ininterrotta risurrezione. Ogni giorno Cristo Gesù deve dirci: “Prendi la tua barella e cammina” e ogni giorno dobbiamo invocarlo perché il miracolo si compia.

Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

I Giudei sono ciechi per natura e per volontà. Sono ciechi per natura perché così sono nati. Sono ciechi per volontà, perché non vogliono lasciarsi guarire da Cristo Signore. Sono talmente ciechi che neanche riescono a vedere il bene fatto da Gesù.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri vedenti in Cristo.