vangelo del giorno

AVVENGA PER ME SECONDO LA TUA PAROLAvange

2 Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88,2-5.27.29; Rm 16,25-27; Lc 1,26-38
24 DICEMBRE – IV DOMENICA DI AVVENTO B
Possiamo mettere a confronto la vocazione di Cristo Signore e quella della Madre sua. Ogni vocazione è nella consegna della volontà al Signore. Il chiamato deve essere come la polvere del suolo della prima creazione. Cristo Gesù nelle mani del Padre si è fatto questa polvere. Il Padre ha potuto realizzare in Lui tutta la sua volontà.

Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo» (Sal 40 (39) 7-9). Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato.  Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà». Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre (Eb 10,7-10).

Anche in Maria il Signore ha potuto dare vita a tutta la sua volontà. Vi è però una differenza sostanziale tra Gesù e la Madre sua. Il Figlio la volontà l’ha donata al Padre prima dell’incarnazione, nell’eternità. La Vergine Maria la dona al momento in cui è stata visitata dall’Angelo. Se il dono è pieno, l’uso non dipende dall’uomo, ma solo da Dio. Con Gesù il Padre si serve in un modo, con la Madre sua in un altro modo.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Noi spesso cadiamo nelle paure di Mosè. Ci reputiamo non idonei alla missione. È questo errore gravissimo. A noi il Padre non ci chiede di essere noi gli autori della missione, ci chiede il dono della volontà, cioè di farci polvere nelle sue mani. Neanche creta, ma polvere. La creta possiede già una qualche forma, la polvere nessuna.

Mosè disse al Signore: «Perdona, Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono stato né ieri né ieri l’altro e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua». Il Signore replicò: «Chi ha dato una bocca all’uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore? Ora va’! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire». Mosè disse: «Perdona, Signore, manda chi vuoi mandare!». Allora la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: «Non vi è forse tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlare bene. Anzi, sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. Tu gli parlerai e porrai le parole sulla sua bocca e io sarò con la tua e la sua bocca e vi insegnerò quello che dovrete fare. Parlerà lui al popolo per te: egli sarà la tua bocca e tu farai per lui le veci di Dio. Terrai in mano questo bastone: con esso tu compirai i segni» (Es 4,10-17).

Oggi Maria si dichiara polvere nelle mani del suo Dio. Il suo Dio prende questa polvere, la impasta per mezzo del suo Santo Spirito e con essa forma il corpo del Figlio suo. La Vergine Maria dona la polvere, tutto il resto lo compie il Signore. Miracolo della polvere!

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci polvere per il nostro Dio.