vangelo del giorno

Che sarà mai questo bambino?

23 DICEMBRE (Lc 1,57-66)

Meditando in questi giorni sul mistero del Santo Natale, appare con ogni evidenza tutta la grandezza infinita della misericordia di Dio, la sua eterna pazienza, il suo amore che mai viene meno, la sua luce che sempre brilla nelle nostre tenebre, il suo perenne desiderio di salvezza, ma soprattutto la sua divina onnipotenza creatrice di una storia nuova. Chi medita e contempla il mistero che si celebra in questi giorni, necessariamente dovrà confessare che tutto è dall’instancabile carità di Dio, tutto è dalla sua presenza rinnovatrice e santificatrice nella nostra vita.

Se il Signore non fosse stato per noi – lo dica Israele –, se il Signore non fosse stato per noi, quando eravamo assaliti, allora ci avrebbero inghiottiti vivi, quando divampò contro di noi la loro collera. Allora le acque ci avrebbero travolti, un torrente ci avrebbe sommersi; allora ci avrebbero sommersi acque impetuose. Sia benedetto il Signore, che non ci ha consegnati in preda ai loro denti. Siamo stati liberati come un passero dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati. Il nostro aiuto è nel nome del Signore: egli ha fatto cielo e terra (Sal 124 (123) 1-8).

Questa presenza di Dio inizia al momento stesso del peccato dell’uomo, quando per stolta ed insana superbia l’uomo si è lasciato tentare dalla menzogna del serpente.

Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,14-15).

Da questo istante il Signore Dio nostro prende in mano la nostra storia per riportarla nella sua verità, anzi per darle una verità ancora più grande, più eccelsa. Il mistero di prima impallidisce dinanzi al mistero di dopo. Prima eravamo da Dio a sua immagine e somiglianza. Ora siamo in Dio, resi partecipi della sua divina natura. Prima eravamo fuori di Lui per creazione. Ora siamo in Lui per rigenerazione. Prima eravamo creature di Dio, ora siamo suoi veri figli di adozione. Questo grande mistero però non si compie senza l’uomo. Il mistero del Natale è insieme di Dio e dell’uomo, dell’opera di Dio e dell’uomo. È mistero dell’uomo, ma creato da Dio nell’uomo. La Vergine Maria è stata fatta interamente da Dio per essere assunta a partecipare al mistero della nascita del suo Figlio Unigenito dal suo grembo verginale. Anche Giovanni il Battista è interamente opera di Dio. È lo Spirito che lo ha assunto e lo ha formato secondo le esigenze del mistero che si sarebbe dovuto compiere attraverso di lui.

Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

Anche oggi il Signore vuole realizzare il mistero in noi, lo può realizzare però solo attraverso di noi, creando noi, formando noi, rimodellando cuore e mente, perché siano resi capaci di essere veri strumenti del mistero della salvezza. Dio viene, chiede la nostra volontà, il nostro corpo, spirito, anima. Se noi ci lasciamo fare da Lui, Lui ci rende abili per la realizzazione del suo mistero. Se noi ci ribelliamo, ci chiudiamo nel nostro vecchio cuore e vecchia mente di peccato, Lui nulla potrà fare in noi e di conseguenza nulla potrà fare per mezzo nostro. Chi vuole essere strumento del mistero di Dio, da Dio deve lasciarsi interamente rifare, rimodellare, ricostruire.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci mistero di vera salvezza.