vangelo del giorno

Chi lavora ha diritto al suo nutrimento

Gen 44,18-21.23b-29; 45,1-5; Sal 104,16-21; Mt 10,7-15.
13 LUGLIO
Ogni parola del Vangelo di Gesù Signore è fondata su un principio eterno custodito gelosamente nel cuore del Padre. Quando una persona “vende” se stessa per un lavoro, appartiene al proprietario al quale si è venduta per tutto il tempo stabilito nel contratto, nel quale è anche stabilito il prezzo dovuto. Ai tempi di Gesù ci si vendeva per una giornata per un denaro. Si lavorava dal sorgere del sole fino al tramonto e alla sera il “compratore” dava la paga pattuita. Questa legge andava osservata per stretta giustizia. Noi conosciamo il grido dell’apostolo contro quanti la trasgrediva.

E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente. Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza (Gc 5,1-6).

Gli apostoli e ogni altro missionario di Cristo Gesù ha venduto la sua vita al Padre celeste non per un giorno, ma per tutti i giorni della loro permanenza sulla terra. A cosa si è obbligato il Padre e a cosa gli apostoli e gli altri missionari? Il Padre si è obbligato a dare loro quanto è necessario per la loro vita sia fisica che spirituale. Provvedere ad ogni cosa è suo dovere. Mai il Signore è venuto meno ad una sola  regola d’ingaggio. Gli apostoli e gli altri missionari si sono impegnati a lavorare per Lui, secondo la sua divina volontà. Lui comanda e loro obbediscono. Lui manda e loro vanno. Lui decide ed essi eseguono. Loro si devono preoccupare solo di obbedire. Ogni altra cosa la farà per loro il Signore. Lui provvederà a loro alloggio e al loro vitto. Manderà i suoi Angeli e questi prepareranno ogni cosa prima che essi giungano in un luogo o in una città. San Paolo è testimone che il Padre sempre ha mantenuto fede al suo patto.

Ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l’avevate anche prima, ma non ne avete avuto l’occasione. Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Non è però il vostro dono che io cerco, ma il frutto che va in abbondanza sul vostro conto. Ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un piacevole profumo, un sacrificio gradito, che piace a Dio. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù. (Ef 4,10-20).

La missione così come la comanda Gesù si può vivere solo con una vera fede nel Padre. Occorre anche un altissima coscienza di giustizia da parte del missionario. Il Padre lavora per lui, se lui lavora per il Padre. Se non lavora per il Padre, neanche il Padre lavorerà per Lui. Se il missionario manca di qualcosa non è certo per omissione da parte di Dio, ma perché lui è stato omissivo e non ha adempiuto in tutto la volontà del Padre secondo la volontà del Padre. Non si è dal Padre, ma dal proprio cuore.

Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci missionari dal Padre.