vangelo del giorno

Chi mangia questo pane vivrà in eterno

22 GIUGNO (Gv 6,51-58)

 
La realtà dell’uomo è una sola: lui è nella morte. Questa la sua verità storica. È nella morte perché lui è creatura speciale. Lui è stato concepito, pensato, voluto come un bambino che in eterno deve rimanere nel seno del suo Creatore e Signore, nel quale attingere perennemente la sua vita. Lui mai dovrà lasciare il grembo del suo Dio. Se lo lascia per una sua decisione stolta e insana, all’istante si precipita tra le braccia della morte, che non è solo fisica, quanto soprattutto spirituale, cioè impossibilità per lui di poter vivere anche la sua vita fisica a motivo delle forze spirituali che in lui sono nella morte. Volontà, intelligenza, cuore, mente, pensieri divengono incapaci di pensare secondo verità. Conducono l’uomo di falsità in falsità e di conseguenza di morte in morte. Questa è la verità storica dell’uomo. Nessuno la potrà mai negare.

Questa morte spirituale, questa incapacità naturale di orientare la sua quotidiana esistenza versa la vita, si trasforma in una morte che abbraccia tutti i livelli del suo esistere e del suo operare. Nessun settore nel quale la vita dell’uomo è chiamata a svilupparsi e a crescere è esente da questa spirale di morte. Nella stessa Chiesa, poiché molti ogni giorno cadono dalla vera fede, si avvertono questi segni di morte che uccidono anima e corpo. Nessuno si faccia illusione, meraviglia. Nessuno si scandalizzi. La storia è questa. Basterebbe un po’ di saggezza, intelligenza, buona volontà, per riportare vita dove c’è morte e invece succede che si acuisce la morte, la si incrementa, la si fa crescere a dismisura, sempre perché si è fuori del seno di Dio.

Viene Gesù e fa all’uomo una promessa sorprendente. Gli apre le porte della vita. Gli annunzia che per lui è giunto il tempo in cui si può sconfiggere ogni morte, compresa quella fisica. Questa promessa perché si possa realizzare necessita che l’uomo ritorni nel grembo di Dio, nel suo seno. Il ritorno non è però come all’inizio della creazione. Questa volta è Dio stesso che vuole entrare nel grembo del cuore dell’uomo, della sua anima e del suo spirito per rimanervi per sempre. Se l’uomo accetta Dio come frutto perenne della sua mente e del suo cuore, della sua volontà e dei suoi sentimenti, della sua sapienza e intelligenza, del suo corpo e della sua anima, la vita ritornerà nelle sue membra e lui sarà un diffusore di vita attorno a sé. La condizione dovrà essere osservata per sempre. Ma come entra Dio nel seno dell’uomo per svilupparsi in lui in una nuova vita? In vita capace di dare vita all’intera umanità? La risposta è semplice: ricevendo Gesù sotto le specie del pane e del vino con fede purissima, santa. 

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Dio è vita eterna. Nessun altro. La vita eterna di Dio è tutta in Cristo Gesù. Cristo Gesù è nel suo corpo e nel suo sangue. È in essi che si è posto ed ha posto tutta la potenza di vita eterna. Se l’uomo crede nelle sue parole, si accosta all’Eucaristia con pienezza di fede, carità, speranza, Cristo viene concepito nel cuore e nell’anima e diviene per l’uomo una fonte inesauribile di vita divina ed eterna. È una vita che si sviluppa, cresce, diviene sempre più vera e più forte. Produce frutti di salvezza e di redenzione. Si fa vera sorgente di vita eterna per molti altri cuori. L’Eucaristia è vera sorgente che viene immessa nel cuore dell’uomo come fonte che zampilla di vita eterna per tutti. Urge che questa fede venga ogni giorno vivificata, risanata, liberata da tutti gli agenti patogeni.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci una fede vera e santa.