vangelo del giorno

Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me

8 MAGGIO (Gv 6,44-51)


Non vi è differenza di sapienza tra il Padre e Cristo. È Cristo Gesù la vera, sola, unica, eterna sapienza del Padre. Da questa sapienza tutti dobbiamo lasciarci ammaestrare, guidare, condurre, seguire, accompagnare. Ascoltare il Padre è ascoltare Gesù Signore, perché attraverso di Lui oggi e sempre il Signore parla a noi. 

«Dio dei padri e Signore della misericordia, che tutto hai creato con la tua parola, e con la tua sapienza hai formato l’uomo perché dominasse sulle creature che tu hai fatto, e governasse il mondo con santità e giustizia ed esercitasse il giudizio con animo retto, dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono, e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, perché io sono tuo schiavo e figlio della tua schiava, uomo debole e dalla vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi. Se qualcuno fra gli uomini fosse perfetto, privo della sapienza che viene da te, sarebbe stimato un nulla. Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo e giudice dei tuoi figli e delle tue figlie; mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte, un altare nella città della tua dimora, immagine della tenda santa che ti eri preparata fin da principio. Con te è la sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; lei sa quel che piace ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti. Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito. Ella infatti tutto conosce e tutto comprende: mi guiderà con prudenza nelle mie azioni e mi proteggerà con la sua gloria. Così le mie opere ti saranno gradite; io giudicherò con giustizia il tuo popolo e sarò degno del trono di mio padre. Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni. A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo? Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito? Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito e furono salvati per mezzo della sapienza» (Sap 9,1-18). 

Gesù però oggi rivela un’altra verità che merita di essere posta nel cuore e nella mente di ogni uomo. Oggi si fa un gran parlare su Dio. Si predica la fede nell’unico Dio, si esclude Cristo Gesù. Lui non serve alla fede dell’uomo. Basta la fede in Dio. Gesù oggi ci rivela che la vera fede in Dio necessariamente porta a Cristo Signore. Se la fede in Dio non sfocia, non porta a Cristo, essa è sicuramente falsa, menzognera, bugiarda. Quello che noi adoriamo di certo non è il vero, ma un frutto del nostro cuore e della nostra mente. È un parto del nostro spirito. Il vero Dio, conosciuto e adorato, dona il vero Cristo. Il vero Cristo, conosciuto e adorato, dona il vero uomo. Il vero uomo non viene ricostituito per via razionale solamente. Viene ricomposto per via reale. Mangiando, nutrendosi della carne di Cristo Gesù, del vero pane della vita. 

Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

La trasformazione dell’uomo vecchio in uomo nuovo non viene per via filosofica e neanche per via di sapienza, saggezza, intelligenza nuova che è offerta e ricevuta. Essa si compie perché Cristo è mangiato nella sua vera carne, è bevuto nel suo vero sangue. Carne e sangue di Cristo devono trasformarsi in sangue e in carne dell’uomo. Questa è la via della trasformazione dell’uomo in creatura nuova. Se questo nutrimento non avviene, perché l’uomo non vive di vera fede in Cristo Gesù, lui rimarrà sempre nella sua vecchia umanità, peccatrice, corrotta, disfatta dalla sua colpa e dai suoi peccati. È dalla carne di Cristo che si attinge ogni vita, perché la carne è la vita.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Gesù.