CHIUNQUE HA QUESTA SPERANZA IN LUI

VENERDÌ 3 GENNAIO (1Gv 2,29-3,6)

La vocazione dell’uomo è divenire luce come Dio è luce. Ma come si diviene luce di Dio? Divenendo luce di Cristo, nello Spirito Santo. Si diviene luce di Cristo, in Cristo, con Cristo, per Cristo, compiendo le opere di Cristo, così come Gesù compiva le opere del Padre. Quali sono le opere di Cristo Gesù? L’obbedienza ad ogni sua Parola. La trasformazione in opere di carità e di giustizia di ogni sua Parola: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5,15-16). Si diviene luce in Cristo eliminando dal nostro corpo tutte le opere della carne e producendo le opere dello Spirito. Così San Paolo ai Galati: “Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri” (Gal 5,18-25). Se viene meno la speranza, significa che è in noi venuta meno la fede, necessariamente è venuta meno anche la carità. Non produciamo più i frutti della luce, ma quelli delle tenebre.

Figlioli, se sapete che Dio è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui. Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. Chiunque commette il peccato, commette anche l’iniquità, perché il peccato è l’iniquità. Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati e che in lui non vi è peccato. Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto.

Chi vuole crescere nella vera speranza deve volere crescere anche nello Spirito Santo, perché è Lui il Creatore dell’amore di Cristo nel nostro cuore: “Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,1-45). Se in noi è debole la fede, sarà debole la carità e debole la speranza. Tutto diviene perfetto quando lo Spirito di Dio è forte in noi. Con Lui forte, la carità sarà forte e anche la fede e di conseguenza forte sarà la speranza.

Avendo noi oggi eliminato la vera speranza – la gloria di Dio non è più da noi attesa anche come frutto della nostra carità, ma solo come dono offerto a tutti indistintamente – siamo caduti dallo Spirito Santo e dalla sua verità. Senza lo Spirito di Dio forte in noi, i risultati sono a tutti noti: siamo cristiani senza vera fede, vera carità, vera speranza. Siamo cristiani che non purificano se stessi come Dio è puro. Siamo cristiani prigionieri e schiavi del peccato e della morte. Se Gesù è venuto per togliere il peccato, è vera contraddizione per un cristiano essere corpo di Cristo e vivere nel peccato. Il corpo di Cristo è senza peccato e anche senza peccato dovrà essere ogni suo discepolo. Il peccato è tenebra. L’obbedienza è luce. Il cristiano è chiamato a divenire luce di Cristo sempre più intensa e splendente al fine di illuminare con essa ogni uomo.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano progredisca di luce in luce nello Spirito.