vangelo del giorno

Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori

11 MARZO (Mt 6,7-15)


La preghiera cristiana è condizionata, non è mai assoluta, libera da vincoli. Essa è invocazione di misericordia, pietà, compassione, perdono, sul fondamento però della nostra misericordia, pietà, compassione, perdono. Dio ascolta il cuore che ascolta Dio. 

Il Signore è lontano dai malvagi, ma ascolta la preghiera dei giusti (Pr 15,26-29). Chi allontana l’orecchio per non ascoltare la legge, persino la sua preghiera è spregevole. Chi fa deviare i giusti per la via del male, nel suo tranello lui stesso cadrà, mentre gli integri erediteranno il bene (Pr 28,9-10). 

La preghiera del povero sale agli orecchi di Dio e il giudizio di lui sarà a suo favore (Sir 21.1-5). Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come può chiedere la guarigione al Signore? Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile, come può supplicare per i propri peccati? Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore, chi espierà per i suoi peccati? Ricòrdati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui (Sir 28,27). 

Chi osserva la legge vale quanto molte offerte; chi adempie i comandamenti offre un sacrificio che salva. Chi ricambia un favore offre fior di farina, chi pratica l’elemosina fa sacrifici di lode. Cosa gradita al Signore è tenersi lontano dalla malvagità, sacrificio di espiazione è tenersi lontano dall’ingiustizia. Non presentarti a mani vuote davanti al Signore, perché tutto questo è comandato. L’offerta del giusto arricchisce l’altare, il suo profumo sale davanti all’Altissimo. Il sacrificio dell’uomo giusto è gradito, il suo ricordo non sarà dimenticato. Glorifica il Signore con occhio contento, non essere avaro nelle primizie delle tue mani. In ogni offerta mostra lieto il tuo volto, con gioia consacra la tua decima. Da’ all’Altissimo secondo il dono da lui ricevuto, e con occhio contento, secondo la tua possibilità, perché il Signore è uno che ripaga e ti restituirà sette volte tanto. Non corromperlo con doni, perché non li accetterà, e non confidare in un sacrificio ingiusto, perché il Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone. Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’oppresso. Non trascura la supplica dell’orfano, né la vedova, quando si sfoga nel lamento. Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue guance e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare? Chi la soccorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi. La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità. Il Signore certo non tarderà né si mostrerà paziente verso di loro, finché non abbia spezzato le reni agli spietati e si sia vendicato delle nazioni, finché non abbia estirpato la moltitudine dei violenti e frantumato lo scettro degli ingiusti, finché non abbia reso a ciascuno secondo il suo modo di agire e giudicato le opere degli uomini secondo le loro intenzioni, finché non abbia fatto giustizia al suo popolo e lo abbia allietato con la sua misericordia. Splendida è la misericordia nel momento della tribolazione, come le nubi apportatrici di pioggia nel tempo della siccità (Sir 35,1-26). 

La vera preghiera è chiedere a Dio che divenga il vero, unico, solo Signore della nostra vita. È consegnare la nostra vita a Lui perché la faccia crescere nella sua verità e grazia. La liberi dal male e sostenga il suo corpo con il dono del pane quotidiano. La relazione non è Dio – estranei. È invece Padre – figli. Il figlio prega il Padre suo. 

Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.

Ma anche il Padre prega il figlio. Gli chiede di perdonare, essere misericordioso, pietoso, compassionevole verso gli altri suoi fratelli. Se il figlio non ascolta il Padre, potrà il Padre ascoltare il figlio? Il figlio ascolta il Padre e il Padre ascolta il figlio. È in questa relazione di perenne ascolto che si vive la vera preghiera. Le altre sono false.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci ascoltatori del Padre.