vangelo del giorno

Come mai questo tempo non sapete valutarlo?

26 OTTOBRE (Lc 12,54-59)

È proprio della razionalità umana discernere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, il vero dal falso, il sacro dal profano, ciò che è cosa buona e ciò che è cosa migliore, ottima, ciò che è possibile da ciò che è impossibile, ciò che è vizio e ciò che è virtù. Il testo sacro insegna che anche la cicogna conosce i tempi della sua migrazione.
Tu dirai loro: Così dice il Signore: Forse chi cade non si rialza e chi sbaglia strada non torna indietro? Perché allora questo popolo continua a ribellarsi, persiste nella malafede, e rifiuta di convertirsi? Ho ascoltato attentamente: non parlano come dovrebbero. Nessuno si pente della sua malizia, e si domanda: “Che cosa ho fatto?”. Ognuno prosegue la sua corsa senza voltarsi, come un cavallo lanciato nella battaglia. La cicogna nel cielo conosce il tempo per migrare, la tortora, la rondinella e la gru osservano il tempo del ritorno; il mio popolo, invece, non conosce l’ordine stabilito dal Signore. Come potete dire: “Noi siamo saggi, perché abbiamo la legge del Signore”? A menzogna l’ha ridotta lo stilo menzognero degli scribi! I saggi restano confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Ecco, hanno rigettato la parola del Signore: quale sapienza possono avere? (Ger 8,4-9).
San Paolo vede il cristiano come persona capace di retto, sano, buono, ottimo discernimento. Anzi la sua vita deve essere un perenne discernimento. In ogni istante della sua giornata il cristiano deve sapere qual è la volontà di Dio sopra di lui.
Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia” (Rm 12,1-8).
Ognuno è obbligato a saper discernere ciò che deve fare lui e ciò che devono fare gli altri. Deve sapere dove, quando, verso chi orientare la sua opera di salvezza. Tutto questo richiede intelligenza, oculatezza, ascolto dello Spirito Santo

Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Per Gesù tutta la vita è un perenne discernimento. Mai vi potrà essere vita sulla terra senza operare distinzione tra una cosa e un’altra. Se tutto è discernimento, perché quando si stratta di conoscere Dio che con potenza interviene nella nostra storia ci rifiutiamo di mettere in movimento la nostra scienza e sapienza e neghiamo anche l’umana capacità di poter fare queste cose? Perché operiamo quasi sempre un discernimento al negativo, attribuendo o all’uomo o alle stesse forze del male ciò che può venire solo da Dio? A questa domanda non può essere data che una sola risposta: perché dentro di noi regnano tenebre fitte che oscurano mente, intelligenza, cuore per il bene e ci rendono abili solo per il male, la cattiveria, la malvagità, la disonestà. È tristezza quando un uomo di Dio dichiara persona di Dio un distruttore del suo regno. È tristezza infinita sapere che chi è abilitato al vero discernimento faccia queste cose.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la vera saggezza.