vangelo del giorno

Come mai questo tempo non sapete valutarlo?

23 OTTOBRE (Lc 12,54-59)

Per avere la conoscenza delle stagioni spirituali, dei loro cambiamenti – anche lo spirito ha le sue stagioni ed esse sono in una perenne evoluzione – urge che si sia sempre stracolmi di sapienza divina. Essa discende solo da Dio e da nessun altro. Questa sapienza va sempre chiesta, con preghiera ininterrotta, attimo per attimo.

Ella è infatti un tesoro inesauribile per gli uomini; chi lo possiede ottiene l’amicizia con Dio, è a lui raccomandato dai frutti della sua educazione. Mi conceda Dio di parlare con intelligenza e di riflettere in modo degno dei doni ricevuti, perché egli stesso è la guida della sapienza e dirige i sapienti. Nelle sue mani siamo noi e le nostre parole, ogni sorta di conoscenza e ogni capacità operativa. Egli stesso mi ha concesso la conoscenza autentica delle cose, per comprendere la struttura del mondo e la forza dei suoi elementi, il principio, la fine e il mezzo dei tempi, l’alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni, i cicli dell’anno e la posizione degli astri, la natura degli animali e l’istinto delle bestie selvatiche, la forza dei venti e i ragionamenti degli uomini, la varietà delle piante e le proprietà delle radici. Ho conosciuto tutte le cose nascoste e quelle manifeste, perché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose.

In lei c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza (Sap 7,14-3).

Ogni figlio di Israele vive nutrendosi di Scrittura. Sa che se vuole conoscere ogni tempo di Dio – e i tempi di Dio non sono mai tutti uguali, Lui viene per fare nuove tutte le cose, compresa la sua religione – deve immergersi in una preghiera incessante per ottenere in dono la sapienza che siede sul trono nei cieli. Ma anche ogni figlio di Abramo sa che la sapienza mai potrà abitare in un cuore nel quale regna il peccato, la disobbedienza, la trasgressione dei comandamenti. La sapienza abita in un cuore puro, santo. Senza sapienza non si può giudicare ciò che è giusto, perché la giustizia è frutto della sapienza e neanche si può giudicare ciò che è meglio per noi, perché anche questo è un frutto della sapienza. Chi è privo di essa, vive sulla terra da vero cieco spirituale.

Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Oggi la nostra società è profondamente in crisi. Manca della più elementare sapienza. Ha tolto Dio dalla sua vita ed è divenuta stolta, insipiente. La mancanza di sapienza fa sì che tutto sia ridotto a stoltezza: scienza, economia, tecnologia, politica, lo stesso sport e ogni altra cosa da essa prodotta viene usata con somma stoltezza. Dio non può essere estromesso dalla comunità degli uomini. È come se gli uomini domani decidessero di volere oscurare il sole. Sarebbe la morte fisica per tutti. Così dal momento che si è voluto oscurare Dio, è la morte fisica per le nostre evolute civiltà. Stiamo costruendo civiltà di morte e non di vita, di disordine morale e non di ordine spirituale, di confusione e non di comunione, di egoismo e non di carità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, riportate Dio nel nostro mondo.