vangelo del giorno

Come pecore che non hanno pastore

5 DICEMBRE (Mt 9,35-10,1.6-8)
È triste la condizione di un gregge senza pastore. Il profeta Ezechiele ce la descrive con potenza di immagini assai forti. Sono pecore denutrite, ferite, disperse, deboli, inferme, esposte ad ogni pericolo e in più vittime degli stessi pastori che si servono di esse per nutrire se stessi. Così Gesù trova il gregge del Padre.

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio: Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura.

Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com’è vero che io vivo – oracolo del Signore Dio –, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d’ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge – hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge –, udite quindi, pastori, la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna.

Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione. Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia (Ez 34,1-31).

Cristo assume su di sé tutta la compassione del Padre per le sue pecore. Vuole che i suoi discepoli prendano nel loro cuore tutta la sua stessa compassione. Per le pecore del Padre essi devono dare la loro vita. Non devono nutrirsi essi della carne delle pecore e vestirsi con la loro lana. Devono invece spogliarsi loro come Gesù per vestire le pecore e come Gesù devono nutrirle con la loro carne e dissetarle con il loro sangue. Deve essere il discepolo a dare la vita per le pecore. Mai si deve chiedere alle pecore che diano la vita per i pastori. È la regola vissuta dalla compassione di Gesù.

Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

È Dio che sceglie e chiama i pastori, non l’uomo. L’uomo deve chiedere senza alcuna interruzione che il Signore mandi pastori per il suo gregge. Chi ha a cuore il gregge del Padre sempre innalzerà questo grido. Chi non ama il gregge, non solo non lo cura, neanche si preoccupa di pregare. A lui il gregge non interessa. La preghiera per le vocazioni rivela quanto grande è il nostro amore per le pecore del Signore. Se non preghiamo, è segno che non amiamo né Dio e né il suo gregge. Siamo pastori senza amore. Non viviamo nel cuore di Cristo, non abitiamo nel cuore di Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, mandate pastori ricchi di amore.