Come potete dire cose buone, voi che siete cattivi?

Il libro del Siracide rivela ad ogni uomo che dalla sua lingua può derivare un grande male. È giusto dire che tutto il male è venuto sulla terra per una lingua malvagia, quella del serpente. È venuto anche dalla lingua cattiva di Eva, divenuta natura impura dalla parola impura, dopo la caduta nel peccato. “Maledici il calunniatore e l’uomo che è bugiardo, perché hanno rovinato molti che stavano in pace. Le dicerie di una terza persona hanno sconvolto molti, li hanno scacciati di nazione in nazione; hanno demolito città fortificate e rovinato casati potenti. Le dicerie di una terza persona hanno fatto ripudiare donne forti, privandole del frutto delle loro fatiche. Chi a esse presta attenzione certo non troverà pace, non vivrà tranquillo nella sua dimora. Un colpo di frusta produce lividure, ma un colpo di lingua rompe le ossa. Molti sono caduti a fil di spada, ma non quanti sono periti per colpa della lingua. Beato chi è al riparo da essa, chi non è esposto al suo furore, chi non ha trascinato il suo giogo e non è stato legato con le sue catene. Il suo giogo è un giogo di ferro; le sue catene sono catene di bronzo. Spaventosa è la morte che la lingua procura, al confronto è preferibile il regno dei morti. Essa non ha potere sugli uomini pii, questi non bruceranno alla sua fiamma. Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno, fra costoro divamperà senza spegnersi mai. Si avventerà contro di loro come un leone e come una pantera ne farà scempio. Ecco, recingi pure la tua proprietà con siepe spinosa, e sulla tua bocca fa’ porta e catenaccio. Metti sotto chiave l’argento e l’oro, ma per le tue parole fa’ bilancia e peso. Sta’ attento a non scivolare a causa della lingua, per non cadere di fronte a chi ti insidia” (Sir 28,13-26). Il diavolo, natura impura e corrotta, dice parole impure, di male. Eva, donna divenuta impura per il suo peccato, dice parole di male, impure. Anche l’uomo dopo il peccato, divenuto natura impura, dice parole impure, non vere, non sante.

Oggi assistiamo ad un diluvio di parole impure. Tutto ciò che esce dalla bocca dell’uomo manca di verità. È il segno che la sua natura è divenuta impura. Dalla natura impura nasce la parola impura, che è parola di tenebre e non di luce, di falsità e non di verità, di calunnia, menzogna, ingiuria non solo contro l’uomo, ma anche contro Dio. Più obbrobriose sono le parole dell’uomo contro Cristo e contro lo stesso uomo e più grande è la depravazione della natura umana. La parola rivela il cuore. Un cuore impuro dirà parole impure. È un cuore senza Dio e di conseguenza senza la sua luce, la sua verità, la sua giustizia, il suo amore, la sua carità.

Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato» (Mt 12, 22-27).

San Giacomo ci rivela una seconda verità. La nostra lingua può essere piantata nel cuore di Cristo o nel fuoco della Geenna. Se è nel cuore di Cristo, da questo cuore avrà solo parole di verità e di luce. Se invece è piantata nelle Geenna dell’inferno, da essa uscirà sempre una lava torbida che incendia il mondo di ogni male. “Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che riceveremo un giudizio più severo: tutti infatti pecchiamo in molte cose. Se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Se mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo. Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota. Così anche la lingua: è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geènna. Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dall’uomo, ma la lingua nessuno la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei! La sorgente può forse far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? Può forse, miei fratelli, un albero di fichi produrre olive o una vite produrre fichi? Così una sorgente salata non può produrre acqua dolce (Gc 3,1-12). Oggi sembra che dal cuore degli uomini vengano fuori solo parole di inferno e non di paradiso. È il segno che la natura dell’uomo si è corrotta. Non può essere diversamente. Cristo è stato bandito dalla nostra terra e non vi è alcun altro che può cambiare la nostra natura di peccato in natura di grazia, luce, verità, giustizia, santità. O rimettiamo Gesù Signore al centro della storia, della scienza, della politica, dell’economia, di ogni altra attività dell’uomo, compresa la scuola o la famiglia, o non ci sarà mai alcun cambiamento nella nostra natura. Solo Gesù il Padre ha costituito fonte della nostra trasformazione. Ma oggi l’uomo corrotto lavora contro Cristo, non lavora per Cristo. La corruzione non si toglie, aumenta. Ogni parola buona si attinge dal suo cuore nel suo cuore.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci abitare nel cuore di Cristo Gesù.