vangelo del giorno

COSE NUOVE E COSE ANTICHE

Ger 18,1-6; Sal 145; Mt 13,47-53
2 AGOSTO

Il cuore del Padre è verità e sapienza eterna, carità e misericordia infinita, giustizia e fedeltà divina. Come si fa ad esaurire in una frase o anche in una intera Scrittura l’abisso di luce eterna che è nel cuore del Padre e che è interamente nel cuore di Cristo Signore? Il Siracide nello Spirito Santo è convinto che quanti vengono dopo devono aggiungere a quanto è stato detto prima. Lui prende gli scritti del nonno e dona ad essi una veste nuova, che non è solo letteraria. Li riveste con la sua personale sapienza. Alla sapienza antica, di ieri, aggiunge una sapienza nuova, la sua.

Molti e importanti insegnamenti ci sono dati dalla legge, dai profeti e dagli altri scritti successivi, per i quali è bene dar lode a Israele quanto a dottrina e sapienza. Però non è giusto che ne vengano a conoscenza solo quelli che li leggono, ma è bene che gli studiosi, con la parola e con gli scritti, si rendano utili a quelli che ne sono al di fuori. Per questo motivo, mio nonno Gesù, dopo essersi dedicato per tanto tempo alla lettura della legge, dei profeti e degli altri libri dei nostri padri, avendone conseguito una notevole competenza, fu indotto pure lui a scrivere qualche cosa su ciò che riguarda la dottrina e la sapienza, perché gli amanti del sapere, assimilato anche questo, possano progredire sempre più nel vivere in maniera conforme alla legge. Siete dunque invitati a farne la lettura con benevola attenzione e ad essere indulgenti se, nonostante l’impegno posto nella traduzione, sembrerà che non siamo riusciti a rendere la forza di certe espressioni. Difatti le cose dette in ebraico non hanno la medesima forza quando vengono tradotte in un’altra lingua. E non solamente quest’opera, ma anche la stessa legge, i profeti e il resto dei libri nel testo originale conservano un vantaggio non piccolo. Nell’anno trentottesimo del re Evèrgete, anch’io, venuto in Egitto e fermatomi un poco, dopo avere scoperto che lo scritto è di grande valore educativo, ritenni necessario adoperarmi a tradurlo con diligente fatica. In tutto quel tempo, dopo avervi dedicato molte veglie e studi, ho portato a termine questo libro, che ora pubblico per quelli che, all’estero, desiderano istruirsi per conformare alla legge il proprio modo di vivere (Sir Prologo).

La sapienza è dono di Dio, ma è anche riflessione, meditazione, studio, impegno della mente dell’uomo. Aggiungere sapienza a sapienza si può, purché l’uomo si dedichi con mente libera ad accogliere ogni suggerimento che viene dal Signore.

Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi e si dedica allo studio delle profezie. Conserva  i detti degli uomini famosi e penetra le sottigliezze delle parabole, ricerca il senso recondito dei proverbi e si occupa degli enigmi delle parabole. Svolge il suo compito fra i grandi, lo si vede tra i capi, viaggia in terre di popoli stranieri, sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini. Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino per il Signore, che lo ha creato; davanti all’Altissimo fa la sua supplica, apre la sua bocca alla preghiera e implora per i suoi peccati. Se il Signore, che è grande, vorrà, egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza: come pioggia effonderà le parole della sua sapienza e nella preghiera renderà lode al Signore. Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienza e riflettere sui segreti di Dio. Manifesterà la dottrina del suo insegnamento, si vanterà della legge dell’alleanza del Signore (Cfr. Sir 39,1-16).

Gesù così vuole i suoi discepoli: capaci di aggiungere sapienza a sapienza. Ma per questo è necessario che essi vivano in perfetta comunione nello Spirito Santo.

Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Ogni discepolo di Gesù ogni giorno deve prendere la Parola del Vangelo, farla divenire sua vita, come sua vita deve darla come parola al mondo. Oggi per oggi.

Madre del Signore, Angeli, Santi, aiutateci a trasformare la Parola in nostra vita.