vangelo del giorno

E il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà

13 FEBBRAIO (Mt 6,1-6.16-18)

San Paolo dona ai discepoli di Gesù un principio universale perché un’azione buona in se stessa sia buona anche dinanzi a Dio. Questo principio è semplicissimo e tutti lo possono applicare. Non richiede alcuna particolate intelligenza o sapienza: tutto deve essere fatto perché la gloria di Dio risplenda sulla nostra terra. Il cristiano, attraverso la sua vita ordinaria, quotidiana, deve essere il cantore della gloria del suo Signore. Ciò che non serve per la gloria di Dio, non serve neanche a lui. Non va fatto.

«Tutto è lecito!». Sì, ma non tutto giova. «Tutto è lecito!». Sì, ma non tutto edifica. Nessuno cerchi il proprio interesse, ma quello degli altri. Tutto ciò che è in vendita sul mercato mangiatelo pure, senza indagare per motivo di coscienza, perché del Signore è la terra e tutto ciò che essa contiene. Se un non credente vi invita e volete andare, mangiate tutto quello che vi viene posto davanti, senza fare questioni per motivo di coscienza. Ma se qualcuno vi dicesse: «È carne immolata in sacrificio», non mangiatela, per riguardo a colui che vi ha avvertito e per motivo di coscienza; della coscienza, dico, non tua, ma dell’altro. Per quale motivo, infatti, questa mia libertà dovrebbe essere sottoposta al giudizio della coscienza altrui? Se io partecipo alla mensa rendendo grazie, perché dovrei essere rimproverato per ciò di cui rendo grazie? Dunque, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza. (1Cor 10,23-33).

Il discepolo di Gesù vive una vita quotidiana, ordinaria, intessuta di tradizioni, usi, costumi, modi di essere e di operare. Gesù non distrugge la quotidianità della vita. Se si distrugge una forma, una modalità, una tradizione, al loro posto ne sorgeranno altre mille, perché l’uomo non può vivere senza quotidianità, senza relazioni con il suo corpo e con i fratelli. Dona invece la regola perché ogni cosa sia fatta bene secondo Dio, indipendentemente da ciò che si fa. Tutto ciò che è buono in sé, può essere fatto.

La preghiera è un rapporto personale, intimo, con il nostro Dio. In questo rapporto deve entrarci solo l’anima e Dio. Nessun altro deve partecipare. La preghiera è il rapporto più intimo che esiste nell’intera creazione, più intimo di qualsiasi altro che noi riteniamo intimo e che si vive lontano da ogni occhio indiscreto. Così dicasi dell’elemosina e del digiuno. L’altro non deve sapere neanche che preghiamo, che facciamo l’elemosina, che digiuniamo. Solo Dio deve vedere e nessun altro. La segretezza è bontà dell’opera che si fa. La non segretezza trasforma ogni opera buona in un’opera cattiva.
State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Non sono le cose che vanno cambiate, modificate, trasformate. Va cambiato il cuore, le intenzioni, i pensieri. Ogni cosa va vissuta nella più grande umiltà. L’umiltà è segretezza, nascondimento, occultamento della stessa opera buona che si compie.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la grande umiltà.