vangelo del giorno

Dare la propria vita in riscatto per molti

25 MAGGIO (Mc 10,32-45)

Gli Apostoli hanno lasciato tutto ciò che è fuori di essi: casa, reti, barche, campi, moglie, figli, padre, madre, sorelle, fratelli, amicizie, compagnie. Non hanno ancora lasciato ciò che è dentro di essi. La ricchezza dell’uomo non è ciò che è fuori di lui. Ciò che è fuori di lui mai sarà la sua vera ricchezza. La vera ricchezza è ciò che è dentro di lui: anima, spirito, volontà, pensiero, desiderio, aspirazione. Se questa ricchezza interiore è data tutta a Cristo Gesù, l’uomo diverrà veramente ricco di una ricchezza eterna. Se invece è data al diavolo l’uomo diverrà povero di una povertà eterna.

Gesù ha dato tutta la sua ricchezza interiore al Padre suo e per questo suo dono ha fatto ricco il mondo di Dio. Il dono fatto da Lui al Padre, spogliandosi, annichilendosi, umiliandosi fino alla morte di croce, realmente ha fatto ricco il mondo perché ha dato a tutti la possibilità di ritornare nella casa del Padre, che è la vera ricchezza di ogni uomo. Fuori della casa del Padre, anche se l’uomo ha tutto, è privo di tutto. Gli manca il Padre. È questa la triste povertà dell’uomo di oggi. Ha pensato che dichiarando la morte del Padre, divenisse ricco di se stesso. Invece è divenuto uno schiavo del diavolo e della sua miseria e povertà morale, spirituale ed anche fisica.

E come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa. Non dico questo per darvi un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri. Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. E a questo riguardo vi do un consiglio: si tratta di cosa vantaggiosa per voi, che fin dallo scorso anno siete stati i primi, non solo a intraprenderla ma anche a volerla. Ora dunque realizzatela perché, come vi fu la prontezza del volere, così vi sia anche il compimento, secondo i vostri mezzi. Se infatti c’è la buona volontà, essa riesce gradita secondo quello che uno possiede e non secondo quello che non possiede. Non si tratta infatti di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno (2Cor 8,7-15).

Se gli Apostoli vogliono essere ricchi, grandi, sopra ogni altro, devono come Gesù liberarsi della ricchezza dei loro pensieri e dare anche loro la vita in riscatto per molti. Non possono giocare come i grandi di questo mondo. Si pensano grandi, ma sono poverissimi. Non riescono a fare ricco alcuno. La ricchezza nasce dal dono della vita.

Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà». Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

La logica di Cristo Gesù e quella del mondo sono diametralmente opposte: Gesù dona.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci dono di vita per i molti.