vangelo del giorno

E cercava di vederlo

Ag 1,1-8; Sal 149,1-6a.9b; Lc 9,7-9.
28 SETTEMBRE
Erode è re da cui si deve stare a distanza. Non ha il governo di se stesso. È dominato dalla sua concupiscenza. Neanche può reggere il regno. È succube di Erodìade. È bastata una danza immorale perché Giovanni il Battista fosse privato della sua testa. Per Gesù questo re è una volpe. Sa curare bene i suoi interessi con scaltrezza e astuzia. Se dovesse vendersi il regno per il suo bene personale, lo farebbe.

In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme” (Lc 13,31-33).

Nel Vangelo secondo Marco Gesù chiede ai suoi discepoli di guardarsi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode! Quello dei farisei è lievito di ipocrisia e di ricerca della propria gloria. Quello di Erode è lievito di concupiscenza, furbizia, astuzia, abrogazione dei diritti degli uomini, totale assenza del timore del Signore, grande stoltezza.

Avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?» (Mc 8,14-21).

Dio mai lascia inascoltati i desideri degli uomini. Sempre li esaudisce a suo tempo. Erode cercava di vedere Gesù ma non è mai riuscito. Il Padre Celeste glielo manda perché lui prenda una decisione secondo verità e giustizia. Invece come sempre lui ha pensato di curare solo i suoi interessi. Poiché Gesù non ha soddisfatto la sua curiosità di vedere un qualche miracolo, sottraendosi ad ogni responsabilità, glielo ha rimandato a Pilato. In questo modo anche lui si rese gravemente colpevole della morte di Gesù.

Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.  Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia (Lc 23,1-12).

Su Gesù sono molti i pensieri che navigano nelle menti. Nessuno di essi corrisponde a verità. Erode una cosa la dice: Giovanni è stato decapitato e di certo Gesù non può essere il Precursore risorto. Chi sarà dunque Gesù? Per il re rimane il mistero.

Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la verità di Cristo Gesù.