vangelo del giorno

E Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì

Eb 8,6-13; Sal 84,8.10-14; Mc 3,13-19.
20 GENNAIO

Oggi il Signore sceglie Giuda per farne un suo vero apostolo, un amministratore dei suoi ministeri, un ministro di Cristo interamente consacrato al Vangelo della Salvezza. Perché Dio lo sceglie pur sapendo che sarebbe stato il traditore del Figlio Suo? Lo sceglie perché il Signore non guarda il futuro di un uomo, guarda sempre il suo presente. Lo sceglie perché li vuole manifestare tutto il suo amore. Così come nei tempi passati aveva scelto Saul come suo re e gli aveva rivelato tutta la sua pietà.

Samuele prese allora l’ampolla dell’olio e gliela versò sulla testa, poi lo baciò dicendo: «Non ti ha forse unto il Signore come capo sulla sua eredità? Oggi, quando sarai partito da me, troverai due uomini presso la tomba di Rachele, sul confine con Beniamino, a Selsach. Essi ti diranno: “Sono state ritrovate le asine che sei andato a cercare, ed ecco che tuo padre non bada più alla faccenda delle asine, ma è preoccupato di voi e va dicendo: Che cosa devo fare per mio figlio?”. Passerai di là e andrai oltre; quando arriverai alla Quercia di Tabor, vi troverai tre uomini che salgono a onorare Dio a Betel: uno porterà tre capretti, l’altro porterà tre pani rotondi, il terzo porterà un otre di vino. Ti domanderanno se stai bene e ti daranno due pani, che tu prenderai dalle loro mani. Giungerai poi a Gàbaa di Dio, dove c’è una guarnigione di Filistei ed entrando in città incontrerai un gruppo di profeti che scenderanno dall’altura preceduti da arpe, tamburelli, flauti e cetre, che agiranno da profeti. Lo spirito del Signore irromperà anche su di te e ti metterai a fare il profeta insieme con loro, e sarai trasformato in un altro uomo. Quando questi segni che ti riguardano saranno accaduti, farai quanto vorrai, perché Dio sarà con te. Scenderai a Gàlgala, precedendomi, ed ecco, io ti raggiungerò per offrire olocausti e immolare sacrifici di comunione. Sette giorni aspetterai, finché io verrò da te e ti indicherò quello che dovrai fare» (1Sam 10,1-7).

Saul più volte si ribellò al Signore e il Signore decise di destituirlo. È un momento drammatico della vita del primo re. Samuele gli annunzia la decisione del Signore.

Rispose Samuele a Saul: «Lascia che ti annunci ciò che il Signore mi ha detto questa notte». E Saul gli disse: «Parla!». Samuele continuò: «Non sei tu capo delle tribù d’Israele, benché piccolo ai tuoi stessi occhi? Il Signore non ti ha forse unto re d’Israele? Il Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: “Va’, vota allo sterminio quei peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai distrutti”. Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore e ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?». Saul insisté con Samuele: «Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag, re di Amalèk, e ho sterminato gli Amaleciti. Il popolo poi ha preso dal bottino bestiame minuto e grosso, primizie di ciò che è votato allo sterminio, per sacrificare al Signore, tuo Dio, a Gàlgala». Samuele esclamò: «Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l’obbedienza alla voce del Signore? Ecco, obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è meglio del grasso degli arieti. Sì, peccato di divinazione è la ribellione, e colpa e terafìm l’ostinazione. Poiché hai rigettato la parola del Signore, egli ti ha rigettato come re» (1Sam 15,16-23).

È verità eterna. Dio sceglie perché ha eletto la persona come suo strumento. Spetta alla persona perseverare, far sì che ogni giorno il Signore la scelga. La scelta di Dio deve essere attimo per attimo e per questo la persona deve crescere nell’obbedienza.

Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.

Sappiamo che Giuda non è cresciuto nell’amore di Cristo Signore. Non è maturato nell’ascolto della sua Parola. Viveva con Cristo, ma non ascoltava Cristo. Era all’inseguimento dei suoi pensieri. Camminando dietro i propri pensieri alla fine essi prendono il sopravvento e conducono alla morte dello spirito e dell’anima. Giuda si è smarrito per l’eternità a causa della sua non sequela spirituale di Gesù Signore.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci degni di essere scelti.