vangelo del giorno

E lodava il Dio d’Israele

Is 25,6-10a; Sal 22,1-6; Mt 15,29-37.
5 DICEMBRE

L’uomo per natura è obbligato a nutrirsi di Dio, a “mangiare” Lui, per vivere. Mentre ogni altro elemento della creazione si nutre alimentandosi della creazione, l’uomo deve, se vuole vivere, mangiare il suo Dio, nutrirsi di Lui. Se l’uomo non mangia il suo Dio, mai ritornerà nella sua vera vita. Ma come si mangia di Dio? Il primo nutrimento è la sua Parola. Mangiando la Parola, si mangia la volontà di Dio. L’uomo inizia a vivere con la volontà del suo Signore, del suo Dio. Fin dalle origini l’uomo fu tentato perché mangiasse un’altra volontà, quella del serpente. La mangiò. Fu la morte.

Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture (Gen 3,1-7).

Da questo istante, mangiando e nutrendosi della volontà di Satana, l’uomo non può che procedere di morte in morte. Non può camminare verso la vita chi mangia quotidianamente la volontà del diavolo. Urge ritornare a mangiare la volontà di Dio. Il Padre nella sua benevolenza ha mandato il Figlio suo per farci mangiare la sua volontà. Obbedisce a questo comando eterno, donandoci la Parola del Padre in tutta la sua purezza e bellezza, completezza e pienezza. Nella Parola di Gesù vi è tutta la vita del Padre. Che la Parola produca frutti di vita, lo attestano tutti i miracoli compiuti da Gesù. Il popolo vedeva ritornare la vita e lodava il Dio d’Israele. Ma il dono della Parola non basta. Occorre mangiare “sostanzialmente, realmente, essenzialmente Dio”, perché l’uomo possa vivere tutta la volontà di Dio, cioè tutta la vita di Dio. Mangia la Parola, mangia Dio, vive tutta la vita di Dio. La moltiplicazione dei pani è il segno dell’altro pane, del pane di Dio, del Pane Dio, che i discepoli daranno al mondo.

Gesù si allontanò di là, giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele. Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

Parola ed Eucaristia sono il nutrimento completo. Nella Parola, accogliendola nella verità dello Spirito Santo, l’uomo mangia la volontà di Dio, perché diventi volontà di Dio nel mondo. La volontà di Dio non si deve trovare solo nel Vangelo, ma anche e soprattutto nel discepolo di Gesù che vive di Parola, per la Parola. La Parola è senza alcuna forza. Urge mangiare Dio nella sua sostanza eterna. Lo si mangia, assumendo il corpo di Cristo nella sua sostanza, essenza, realtà, verità. Nel corpo di Cristo si mangia il padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Mangiando Dio si vive per Lui. Non si può mangiare Dio nella sua essenza se non si mangia Dio nella sua volontà. Volontà ed essenza sono un solo nutrimento. Mangiare la divina essenza, senza mangiare la sua volontà, è mangiare vanamente e spesso anche in modo sacrilego il corpo di Gesù.

Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a mangiare Dio per vivere tutta la volontà di Dio.