vangelo del giorno

È vicino a voi il regno di Dio

14 FEBBRAIO (Lc 10,1-9)


Chi vuole conoscere cosa è in verità il Regno di Dio deve lasciarsi avvolgere dalla sapienza. Ma la sapienza è puro dono di Dio. Discende dal Cielo. Non viene dalla terra. La sapienza però è sempre da acquisire, mai acquisita nella sua totalità e bellezza. È già regno di Dio chi cammina nella sapienza, nella sua luce. 

La sapienza protesse il padre del mondo, plasmato per primo, che era stato creato solo, lo sollevò dalla sua caduta e gli diede la forza per dominare tutte le cose. Ma un ingiusto, allontanatosi da lei nella sua collera, si rovinò con il suo furore fratricida. La sapienza salvò di nuovo la terra sommersa per propria colpa, pilotando il giusto su un semplice legno. Quando i popoli furono confusi, unanimi nella loro malvagità, ella riconobbe il giusto, lo conservò davanti a Dio senza macchia e lo mantenne forte nonostante la sua tenerezza per il figlio. Mentre perivano gli empi, ella liberò un giusto che fuggiva il fuoco caduto sulle cinque città. A testimonianza di quella malvagità esiste ancora una terra desolata, fumante, alberi che producono frutti immaturi e, a memoria di un’anima incredula, s’innalza una colonna di sale. Essi infatti, incuranti della sapienza, non solo subirono il danno di non conoscere il bene, ma lasciarono anche ai viventi un ricordo di insipienza, perché nelle cose in cui sbagliarono non potessero rimanere nascosti. 

La sapienza invece liberò dalle sofferenze coloro che la servivano. Per diritti sentieri ella guidò il giusto in fuga dall’ira del fratello, gli mostrò il regno di Dio e gli diede la conoscenza delle cose sante; lo fece prosperare nelle fatiche e rese fecondo il suo lavoro. Lo assistette contro l’ingordigia dei suoi oppressori e lo rese ricco; lo custodì dai nemici, lo protesse da chi lo insidiava, gli assegnò la vittoria in una lotta dura, perché sapesse che più potente di tutto è la pietà. Ella non abbandonò il giusto venduto, ma lo liberò dal peccato. Scese con lui nella prigione, non lo abbandonò mentre era in catene, finché gli procurò uno scettro regale e l’autorità su coloro che dominavano sopra di lui; mostrò che i suoi accusatori erano bugiardi e gli diede una gloria eterna. Ella liberò il popolo santo e la stirpe senza macchia da una nazione di oppressori. Entrò nell’anima di un servo del Signore e con prodigi e segni tenne testa a re terribili. Diede ai santi la ricompensa delle loro pene, li guidò per una strada meravigliosa, divenne per loro riparo di giorno e luce di stelle nella notte. Fece loro attraversare il Mar Rosso e li guidò attraverso acque abbondanti; sommerse invece i loro nemici e li rigettò dal fondo dell’abisso. Per questo i giusti depredarono gli empi e celebrarono, o Signore, il tuo nome che è santo, e lodarono concordi la tua mano che combatteva per loro, perché la sapienza aveva aperto la bocca dei muti e aveva reso chiara la lingua dei bambini (Sap 10,1-21). 

Cristo è la sapienza divina ed eterna fattasi carne, venuta ad abitare in mezzo a noi. Cristo, sapienza di Dio, ci rivela il regno di Dio. In Cristo, sapienza del Padre, il regno di Dio si compie, si attualizza, cresce, produce frutti di vita eterna. Chi è allora regno di Dio? È colui che è in Cristo, vive con Cristo e per Cristo. È colui che è nella sua luce, nella sua verità, nella sua giustizia, nella sua pace. Cristo Gesù è via e vita del regno. 

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. 

Dire che il regno di Dio è vicino, significa gridare all’uomo che il suo Salvatore, il suo Redentore, il suo Messia è vicino a lui. Se è vicino, ancora non è in lui e lui non vive con il Messia, nel Messia, per il Messia. Non vive perché ancora non lo conosce. Non sapeva della sua esistenza. Ora che lo sa, deve mettersi anche lui in cammino alla ricerca della vera, eterna, incarnata sapienza nella quale è il regno di Dio. Sempre Cristo è dato, ma anche sempre cercato. La ricerca di Cristo deve essere perenne.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci ricercatori di Cristo Gesù.