Egli andò verso di loro camminando sul mare

Gesù “costringe” i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, perché durante la notte deve manifestare loro cose che mai nessuno ha compiuto finora, tra tutti gli inviati di Dio che lo hanno preceduto. Nella Scrittura Antica solo di Dio viene affermato che Lui cammina sulle ali del vento. Ma Dio è purissimo spirito. Non ha corpo di carne.

Nell’angoscia invocai il Signore, nell’angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido. La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché egli era adirato. Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti. Abbassò i cieli e discese, una nube oscura sotto i suoi piedi. Cavalcava un cherubino e volava, si librava sulle ali del vento. Si avvolgeva di tenebre come di un velo, di acque oscure e di nubi come di una tenda. Davanti al suo fulgore passarono le nubi, con grandine e carboni ardenti (Sal 18 (17), 7-13). Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto, tu che distendi i cieli come una tenda, costruisci sulle acque le tue alte dimore, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento, fai dei venti i tuoi messaggeri e dei fulmini i tuoi ministri. Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare. Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano le acque. Al tuo rimprovero esse fuggirono, al fragore del tuo tuono si ritrassero atterrite. Salirono sui monti, discesero nelle valli, verso il luogo che avevi loro assegnato; hai fissato loro un confine da non oltrepassare, perché non tornino a coprire la terra (Sal 104 (103) 1-9).

Alcuni nello spirito sono stati trasportati da un luogo in un altro. Ezechiele è in Babilonia e nello spirito si trova nel tempio di Gerusalemme. Mentre di Abacuc è detto che viene afferrato e in un attimo dalla Palestina si trova presso la fossa dei leoni, nella quale è stato gettato Daniele. Lui è portato là per dargli da mangiare. L’onnipotenza di Dio può questo e altro.

Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc, il quale aveva fatto una minestra e aveva spezzettato il pane in un recipiente e ora andava a portarli nel campo ai mietitori. L’angelo del Signore gli disse: «Porta questo cibo a Daniele a Babilonia nella fossa dei leoni». Ma Abacuc rispose: «Signore, Babilonia non l’ho mai vista e la fossa non la conosco». Allora l’angelo del Signore lo prese per la cima della testa e sollevandolo per i capelli lo portò a Babilonia, sull’orlo della fossa dei leoni, con l’impeto del suo soffio. Gridò Abacuc: «Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato». Daniele esclamò: «Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano». Alzatosi, Daniele si mise a mangiare. L’angelo di Dio riportò subito Abacuc nella sua terra (Dn 14,33-39).

Gesù cammina sulle acque per attestare ai suoi discepoli che Lui è più che Mosè, più che Giosuè, più che Elia ed Eliseo, più che ogni altro profeta, più, infinitamente più, di qualsiasi altro uomo. Lui può camminare sulle acque come fosse una piuma trasportata dalle ali del vento. Lui è come Dio. Questa la sua verità. Lui è in tutto come Dio, senza alcuna differenza.

Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti (Mt 14,22-36).

Le opere sempre manifestano la verità della persona. Se solo Gesù cammina sulla acque è segno che Lui vive con Dio una relazione particolarissima. Pietro chiede a Gesù di poter camminare anche lui sulle acque. Ma ancora la sua fede è debole. Inizia a camminare ma poi ha paura. Affonda nel mare. Ma subito chiede aiuto ed è salvato dal suo Maestro. Per fare le opere di Gesù occorre la sua stessa fede e la sua stessa relazione di obbedienza con il Padre. Occorre in altre parole che noi viviamo con il suo stesso cuore. Ma ancora Pietro non ha il cuore di Cristo. Lo Spirito Santo non è stato ancora versato. Quando lo Spirito del Signore sarà versato, allora Pietro riceverà il cuore di Cristo, crederà e amerà con il cuore di Cristo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci un solo cuore con il cuore di Gesù.