vangelo del giorno

FINCHÉ I TEMPI DEI PAGANI NON SIANO COMPIUTI

Ap 18,1- 2.21-2 3; 19,1-3.9a; Sal 99; Lc 21,20-28
29 NOVEMBRE

I profeti rivelano che Dio è il Signore dei popoli e delle nazioni. Nessun regno sulla terra e nessun re devono sentirsi padroni, signori, governatori del mondo o della storia. Tutti devono sapere che in ogni istante e momento il Signore può intervenire nella sua creazione e capovolgerla, scompigliarla, privarla di ogni sicurezza. Nessun uomo è Dio e mai lo sarà. Ogni uomo è mortale. Oggi regna, domani sarà nella polvere. Se un regno prevale su un altro regno è perché il Signore lo permette. Il regno dominante dovrà però sempre sapere che diverrà regno dominato. Sapendo questo, agirà sempre con grande giustizia, umanità, rispetto, si asterrà da ogni azione malvagia e cattiva, da ogni male inutile. Di per sé il male è sempre inutile. Ma c’è un male nel male che rende le azioni dell’uomo abominevoli, nefande, perverse, crudeli, malvage, spietate. Questo male satanico, diabolico, infernale, è sempre in odio al Signore e sempre Lui interviene nella storia con la sua divina ed eterna giustizia. Il Signore concede il tempo anche al male, poi il tempo si compie ed è l’ora del suo giudizio e della sua perfetta giustizia. Il Libro dell’Apocalisse annunzia Cristo Gesù come il solo Signore della storia.

E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo.  Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra» (Ap 5,1-10).

I pagani possono conquistare Gerusalemme non per la loro forza, ma per la debolezza della città. Il Signore aveva messo attorno ad essa un muro di fuoco. Essa con il suo peccato lo ha spento. Il muro non esiste più e anche una volpe la potrà conquistare.

Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Quanto è detto per Gerusalemme, vale per ogni uomo. Dio ha messo attorno ad esso un muro di fuoco. Con il peccato viene spento ogni fuoco divino e si resta senza alcuna protezione. Si è abbandonato a se stessi. Non c’è resistenza, protezione, difesa. Si è in balia di ogni agente invasore e distruttore. Ognuno presti attenzione a non spegnere il fuoco. Ma anche ognuno rimanga sempre nell’umiltà e nella grande giustizia. Ogni peccato distrugge il muro di fuoco e il vincitore diviene già un vinto.

Vergine Sapiente, Angeli, Santi, fate che mai spegniamo il muro di fuoco attorno a noi.