vangelo del giorno

Gesù il Nazareno, il re dei Giudei

3 APRILE (Gv 18,1-19,42)

Lo Spirito Santo, custode della verità di Gesù Signore, mai permetterà che il dubbio, l’incertezza, la confusione, l’inesattezza, la superficialità si impadroniscano della sua storia e le donino un significato di menzogna e falsità. La storia è essenza per Cristo Gesù ed essa va proclamata nella sua più alta luce. Le tenebre non possono appartenere all’incarnazione di Gesù, perché questa è purissima luce di salvezza.

Sulla croce, Pilato ha fatto inchiodare una scritta: “Gesù Nazareno Re dei Giudei”, abbreviata in latino: “INRI: Iesus Nazarenus Rex Iudeorum”. Ai capi dei sacerdoti questa scritta non garba. Vogliono che venga modificata in: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”. Da una verità oggettiva se ne vuole fare una verità soggettiva. Da un assoluto storico, un evento personale, relativo, quasi una velleità e una chimera di un folle. I Giudei vogliono che Pilato scriva che Gesù è un insano di mente, un esaltato mistico, un invasato di stranezze. Un vero illuso.

Questa volta lo Spirito Santo si serve del Governatore di Roma per attestare dinanzi al mondo la verità oggettiva di Gesù. Lui è veramente il Re dei Giudei ed è per questa ragione che Lui lo ha condannato e fatto giustiziare. Se Pilato avesse acconsentito a modificare la causa della crocifissione di Gesù, avrebbe confessato dinanzi all’intera storia che il suo giudizio è stato falso, menzognero, stolto. Un uomo mai potrà essere condannato per le sue velleità e le sue follie, a meno che non si trasformino in delitti. Poiché Gesù non ha commesso alcun delitto, vi era una sola ragione per poter essere condannato: come vero Messia del Signore. E Gesù è il vero Messia di Dio.

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così.

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Lo Spirito Santo vuole che la verità storica di ciascuno venga proclamata, confessata, dichiarata, scritta. Anche la Chiesa oggi ha bisogno che sulla sua croce si scriva qual è la sua verità: “Unico e solo vero sacramento di verità, grazia, giustizia, santità, salvezza, redenzione dell’uomo”. È questa la sua verità oggettiva, reale, perché questo ha fatto di essa il Signore. Trasformare la verità oggettiva della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica in verità soggettiva è sommamente deleterio. Non è più una verità che le è stata donata. È una verità che si è donata. Ora nessuno si può dare qualcosa. Dio che ha fatto Cristo Gesù suo Messia, Salvatore e Redentore dell’uomo, fonte storica ed eterna della sua verità grazia è lo stesso che ha costituito la Chiesa di Cristo Gesù sacramento universale di salvezza, è lo stesso che ha fondato questa sua Chiesa sulla roccia stabile che è la fede di Pietro e dei Vescovi in comunione gerarchica con lui. Senza la verità oggettiva, tutto è follia e invenzione degli uomini.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la nostra oggettiva verità.