vangelo del giorno

Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando

Eb 12,4-7.11-15; Sal 102,1-2.13-14.17-18; Mc 6,1-6.
1 FEBBRAIO

Gesù non dipende dalla fede o dall’incredulità degli uomini. Quanto lui fa, dice, opera, compie, ogni sua rivelazione, ammaestramento, insegnamento, racconto viene sempre e solo dalla volontà del Padre. Lui vive di purissima obbedienza ad ogni comando divino. Quanto vale per Ezechiele, molto di più vale per Lui. Il profeta per comando parla, va, si ritira, tace, resta muto. Nulla è dalla sua volontà. Tutto è da Dio in lui.

Mi disse: «Figlio dell’uomo, àlzati, ti voglio parlare». A queste parole, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. Ma tu, figlio dell’uomo, non li temere, non avere paura delle loro parole. Essi saranno per te come cardi e spine e tra loro ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t’impressionino le loro facce: sono una genìa di ribelli. Ascoltino o no – dal momento che sono una genìa di ribelli –, tu riferirai loro le mie parole. Figlio dell’uomo, ascolta ciò che ti dico e non essere ribelle come questa genìa di ribelli: apri la bocca e mangia ciò che io ti do». Io guardai, ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto da una parte e dall’altra e conteneva lamenti, pianti e guai (Ez 2,1-10).

Il Padre celeste vuole oggi rivelare agli abitanti di Nazaret chi è quell’uomo chiamato Gesù che è vissuto in mezzo ad essi, che è uno di loro. È il suo Messia, il Realizzatore di ogni sua Parola. È Colui che avrebbe dato compimento ad ogni profezia. Essi devono sapere che il Messia è presente nel mondo e viene proprio da Nazaret. È una gloria che Dio vuole offrire loro. Questa la volontà del Padre. Gesù si reca a Nazaret, mosso dallo Spirito Santo e dona loro la rivelazione che il Padre vuole che sia donata. Ora tutto è posto nella loro decisione. Che credano, non credano non è più nelle mani di Gesù, anche perché il Padre non gli ha dato la missione di convincerli nella fede. Assolta questa missione e attestata la verità di essa, anche attraverso esempi tratti dalla Scrittura, così come ci rivela il Vangelo secondo Luca, Gesù si alza e si reca in altri villaggi e città per annunziare loro il regno di Dio. Suprema liberta di Gesù!

Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Gesù non è venuto sulla nostra terra per cercare consensi. Chi cerca consensi deve rinnegare la verità di cui è portatore, annunziatore, esecutore. Neanche è venuto per fare discepoli. Chi vuole fare discepoli, anche lui deve rinnegare la verità di Dio. Gesù è venuto per rivelare il Padre nel suo mistero di amore e di redenzione. È venuto per annunziare che tutto il mistero della misericordia del Padre si compie in Lui. Poi sarà il Padre, nel suo Santo Spirito, a rendere credibile Cristo, e sarà sempre il Padre a dargli discepoli. Ma Gesù stesso è un dono del Padre all’umanità. Cristo Gesù non è un dono del Padre fatto al mondo una volta per tutte. È un dono che il padre fa di volta in volta all’uomo. Il Padre rivela a Cristo per chi Lui dovrà farsi dono di rivelazione e di salvezza e Cristo si lascia fare. Il Padre lo manda a Nazaret, nello Spirito Santo, e Lui vi si reca. Dona la rivelazione sul suo mistero. Il dono è stato loro fatto. Ora Gesù deve essere dono per altri. Lui lascia Nazaret e si reca altrove. Vi sono tanti villaggi che ancora non hanno ricevuto il dono del Padre e Lui vi si deve recare.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci dono nelle mani di Gesù.