vangelo del giorno

Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia

1 Ts 4,13-18; Sal 95,1.3-5.11-13; Lc 4,16-30.
4 SETTEMBRE
Nel Vangelo secondo Matteo, Gesù si presenta ai suoi discepoli come il Datore della Legge del regno. Lui è venuto a riedificare la capanna di Davide che era caduta e annunzia quale sarà la Legge che governerà per i secoli dei secoli il cuore di quanti si convertiranno per entrare nel regno di Dio che è vicino, che ormai è in mezzo a loro. Nel Vangelo secondo Luca Gesù come inizio non dona la Legge. Dice invece cosa Dio ha scritto per Lui nella profezia di Isaia. Rivela quale sarà il suo personale programma. Si badi bene. Non è un programma da lui pensato per se stesso. È invece la vita che il Padre gli ha assegnato dall’eternità, prima della sua stessa incarnazione.

Luca sposta ogni cosa dai discepoli a Gesù Signore. E i discepoli cosa dovranno fare? Nulla da se stessi, per se stessi. Dovranno divenire il programma che Gesù è venuto a realizzare. Sono loro i ciechi, i poveri, i prigionieri, gli oppressi, i gravati da un debito infinito presso il Padre e che Lui è venuto a condonare, attraverso la predicazione del grande giubileo. Dio non vuole avere più nulla dall’uomo. L’uomo dovrà permettergli di perdonarlo e promettergli che da questo istante rimarrà sempre nella sua casa. I discepoli possiamo definirli la materia del programma. Gesù da se stesso, per se stesso potrà fare tantissime cose. Mai potrà compiere la missione affidatagli, se l’uomo non si lascia trasformare in uomo nuovo, in vero figlio di Dio, in creatura spirituale.

Iniziano seri problemi per Gesù. Quanti ascoltano non credono in una sola sua parola. Lo vedono persona non adatta a realizzare una missione così alta, impegnativa, contro la stessa natura umana, ormai così corrotta dal peccato che neanche il sangue di Dio, che è quello di Cristo Gesù, quello del suo corpo, riesce a smuoverla dalla sua prigionia di morte e dalla sua agonia di stoltezza, insipienza, carenza di ogni intelligenza per poter accogliere una proposta così divina, quale quella ascoltata oggi.

Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».  Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».

Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

In cosa consiste la stoltezza di questi uomini? Nel pretendere che Gesù sia dai loro pensieri e dalle loro richieste. Se la loro fede fosse stata formata, avrebbero saputo che ogni Inviato di Dio, compreso il suo Messia, mai è dalla sua volontà, mai dai suoi pensieri, mai dai suoi progetti. Avrebbero saputo che Gesù non può compiere miracoli a richiesta di uomini, ma solo per obbedienza al Padre suo. Gesù un miracolo lo compie: attesta che Lui non è dalla loro volontà, né nel bene né nel male. Lui è sempre dal Padre suo. Quegli uomini divengono come pietre, lui passa in mezzo e se ne va.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci oggi programma di Gesù.