vangelo del giorno

Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra

6 GENNAIO (Mt 2,1-12)

L’Evangelista Matteo, fin dall’inizio del suo Vangelo, non vuole che esistano dubbi su Gesù. Lui è il Salvatore dell’uomo non di un uomo, dei popoli non di un popolo, delle nazioni non di una nazione. I pagani che vengono ad adorarlo compiono la profezia di Isaia, secondo la quale Gerusalemme viene costituita casa di preghiera e di verità, di salvezza e di redenzione per tutti i popoli. Nuova casa di Dio, nuovo tempio santo è Gesù Signore. Tutti i popoli in Lui potranno avere accesso al Padre, nello Spirito Santo.

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.

Chi sono quelle che volano come nubi e come colombe verso le loro colombaie? Sono le isole che sperano in me, le navi di Tarsis sono in prima fila, per portare i tuoi figli da lontano, con argento e oro, per il nome del Signore, tuo Dio, per il Santo d’Israele, che ti onora. Le tue porte saranno sempre aperte, non si chiuderanno né di giorno né di notte, per lasciare entrare in te la ricchezza delle genti e i loro re che faranno da guida. Perché la nazione e il regno che non vorranno servirti periranno, e le nazioni saranno tutte sterminate. Ti chiameranno «Città del Signore», «Sion del Santo d’Israele». Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più lo splendore della luna. Ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore. Il tuo sole non tramonterà più né la tua luna si dileguerà, perché il Signore sarà per te luce eterna; saranno finiti i giorni del tuo lutto. Il tuo popolo sarà tutto di giusti, per sempre avranno in eredità la terra, germogli delle piantagioni del Signore, lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria (Is 60,1-22).

Profezia stupenda cui l’Evangelista Matteo dona compimento attraverso il racconto dei Magi. L’Apostolo Giovanni vede il suo perfetto compimento nella Gerusalemme celeste. Gesù è il vero sacramento dell’unità e della riconciliazione dei popoli e delle nazioni. Dove lui non regna, impera la guerra, la distruzione, la desolazione.

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Oggi però San Matteo ci insegna un’altra grandissima verità. Verso Gesù si può camminare anche seguendo le vie della ragione, della scienza, della storia, della natura. Si cammina verso, ma non si giunge fino a Lui. Si arriva a Lui lasciandosi aiutare dalla rivelazione consegnata alle Scritture e agli interpreti di essa. Oggi si giunge a Lui attraverso le Scritture interpretate con la potente luce dello Spirito Santo nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Dove lo Spirito viene rattristato, la Scrittura da sola porta ad un falso Cristo. Scrittura, Spirito Santo, interprete devono essere una unità inseparabile. Solo questa triplice via porta al vero Cristo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, conduceteci al vero Cristo.