vangelo del giorno

Gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre

25 DICEMBRE (Gv 1,1-18)

Il Prologo con il quale L’Evangelista Giovanni inizia il suo Vangelo è il principio primo per l’esegesi, l’ermeneutica, la comprensione, l’intelligenza, la sapienza di tutta la rivelazione dell’Antico e del Nuovo testamento. Senza questo principio i Salmi divengono illeggibili. Sono privi della verità di essenza e di sostanza eterna.

Perché le genti sono in tumulto e i popoli cospirano invano? Insorgono i re della terra e i prìncipi congiurano insieme contro il Signore e il suo consacrato: «Spezziamo le loro catene, gettiamo via da noi il loro giogo!». Ride colui che sta nei cieli, il Signore si fa beffe di loro. Egli parla nella sua ira, li spaventa con la sua collera: «Io stesso ho stabilito il mio sovrano sul Sion, mia santa montagna». Voglio annunciare il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Chiedimi e ti darò in eredità le genti e in tuo dominio le terre più lontane. Le spezzerai con scettro di ferro, come vaso di argilla le frantumerai». E ora siate saggi, o sovrani; lasciatevi correggere, o giudici della terra; servite il Signore con timore e rallegratevi con tremore. Imparate la disciplina, perché non si adiri e voi perdiate la via: in un attimo divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia. (Sal 2,1-12).
Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato. Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek». Il Signore è alla tua destra! Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira, sarà giudice fra le genti, ammucchierà cadaveri, abbatterà teste su vasta terra; lungo il cammino si disseta al torrente, perciò solleva alta la testa. (Sal 110 (109) 1-7).

Il Verbo è eterno, il Verbo è Dio, il Verbo è presso Dio, il Verbo si fa carne, il Verbo dona la grazia e la verità, il Verbo è il Figlio Unigenito del Padre, il Verbo è nel seno del Padre. Il Verbo è persona eterna. La Persona eterna del Verbo è Figlio del Padre. Il Verbo è la luce vera che viene per illuminare ogni uomo. Il Verbo è la vita del mondo.

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

Anche San Paolo ha bisogno del Prologo di Giovanni come principio di vera, perfetta, santa, perenne interpretazione della sua cristologia. Oggi viviamo nella Chiesa come se questo Prologo non fosse mai stato scritto, mai esistito. Viviamo in una tale confusione su Cristo Gesù, da avere addirittura smarrita la sua verità, unicità, singolarità, specificità nel suo ruolo di mediazione tra Dio l’umanità. La perdita della verità di Cristo Gesù diviene all’istante perdita della stessa verità di Dio e dell’uomo. Diviene anche perdita della verità della Chiesa. La Chiesa è sacramento di Cristo, non di Dio. Senza la verità di Cristo è senza la verità di se stessa. La falsità di Cristo diviene all’istante falsità di Dio, dell’umanità, della Chiesa, del cristiano, dell’intero universo. Questa falsità all’istante si trasforma in povertà di non salvezza.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci oggi la verità di Cristo