vangelo del giorno

Ha suscitato per noi un Salvatore potente

24 DICEMBRE (Lc 1,67-79)
Mentre il “Magnificat” è il primo cantico del Nuovo Testamento che celebra il nuovo assoluto che Dio ha compiuto in Maria e per Lei, il “Benedictus” possiamo definirlo come l’ultimo cantico dell’Antico Testamento. Esso riassume tutta la storia della salvezza secondo le innumerevoli profezie del Signore che trova pieno compimento nel Salvatore potente che è già venuto, anche se ancora è nel seno purissimo della vergine Maria. Zaccaria annunzia che il tempo delle promesse è finito. Ora siamo nei giorni della  realizzazione, dell’attuazione di ogni Parola finora proferita da Dio.

Con la venuta del suo Salvatore potente Israele esce finalmente dalla schiavitù e si incammina verso la piena libertà. Il Salvatore potente non è però un nuovo Mosè, che viene prende il suo popolo schiavo di un altro popolo e lo conduce fuori verso una terra dove si possa vivere la vera libertà. Non è questo l’esodo che il Messia di Dio viene a compiere. Lui è suscitato da Dio per un altro esodo che è infinitamente più difficoltoso, anzi impossibile. È un esodo speciale, particolare. È quell’esodo che consente ad ogni uomo di vivere ogni schiavitù, asservimento, sofferenza, privazione, croce, sofferenza.

È l’esodo non dell’uomo, ma del peccato dell’uomo che è nell’uomo. Mosè ha liberato l’uomo dall’uomo. Il Messia viene per liberare l’uomo da se stesso, dal suo peccato che è superbia, arroganza, prepotenza, insubordinazione, delinquenza, concupiscenza, empietà, idolatria, adorazione di se stessi. Quando questo peccato è tolto dal cuore, dalla mente, dallo spirito, dall’anima, dallo stesso corpo, l’uomo acquisisce la vera libertà e può vivere sotto ogni padrone umano, sotto ogni tiranno, perché lui ha visto il suo Salvatore potente che non è sceso dalla croce, ma è rimasto inchiodato su di essa.

Questo esodo è evento quotidiano, ininterrotto. Non si compie una volta per tutte. Lo si deve sempre rinnovare, perché sempre la tentazione vuole che l’uomo compia l’altro esodo, quello dall’uomo, inabissandosi in una schiavitù di male che lo divora fin nelle viscere, fin nell’anima. L’uomo di oggi è questo. Avendo rinnegato l’unico vero Maestro dell’umanità, essendo condotto e guidato da una schiera di falsi maestri, mentre cerca la liberazione dall’uomo, si aggroviglia in una schiavitù morale così forte, che lo sta distruggendo  a tal punto da farlo divenire un distruttore degli altri.

Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace».

La liberazione dell’uomo dal suo peccato dovrà iniziare con la missione del figlio di Zaccaria. Lui dovrà, quale profeta dell’Altissimo, andare innanzi al Signore a preparargli la strada, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Giovanni il Battista non solo predica un battesimo di penitenza per la remissione dei peccati, indicherà Gesù Signore, come Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Lui viene per vincere nella sua carne il peccato e dare ad ogni uomo questa sua vittoria, rigenerandolo e rinnovandolo nella sua natura.

Gesù, il Salvatore potente, non è però un frutto della nostra storia, lo è anche grazie al sì della Vergine Maria. Lui però è il frutto della tenerezza e misericordia del nostro Dio. È il Signore che manderà questo sole che sorge dall’alto, sorge dal suo seno eterno, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, date verità al nostro esodo.