vangelo del giorno

Il bambino cresceva e si fortificava

2 FEBBRAIO (Lc 2,22-40)


Gesù è il Figlio eterno del Padre, è il Verbo della vita, è la luce, la verità, la vita, la via. È l’eternità fatta storia e la divinità fatta carne. Senza alcuna trasformazione dell’eternità in tempo e della divinità in carne. In Lui tutto avviene per assunzione. Non ha perso ciò che era. Ha preso ciò che non era. Rimase eternamente ciò che era, divenne eternamente ciò che non era. Per l’eternità Cristo Gesù sarà vero Dio e vero uomo, perfetto Dio e perfetto uomo, consustanziale a Dio nella divinità, consustanziale all’uomo nell’umanità e tuttavia non sono due persone, ma una sola: quella dell’unigenito Figlio del Padre, quella eterna del Verbo della vita. 

Oggi Simeone lo vede come la luce che deve illuminare di luce vera il mistero di Dio. Chi è veramente Dio? L’eterna verità di Dio non è rilevabile per intero dall’Antico Testamento. Esso ci dice tanto di Dio, del vero Dio, ma non ci dice tutto né del suo amore, né della sua intima verità. Chi vuole conoscere Dio nella sua eterna verità ed eterno amore deve passare attraverso Cristo Signore. È Lui il vero Rivelatore di Dio. È Lui che ci manifesta tutto il suo amore. È Lui che ci introduce nel vero mistero di Dio. Quanti escludono la via di Cristo, che è il solo Mediatore tra Dio e l’umanità, possiedono un’ombra assai sbiadita di Dio, ma non lo conoscono. Tra il Dio dell’Antico Testamento e il Dio del Nuovo vi è un abisso infinito da attraversare. 

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Gesù è perfetto vero uomo. È del perfetto vero uomo la crescita. Gesù cresceva e si fortificava. Cresce in età, sapienza e grazia. Cresceva nel suo corpo, nel suo spirito, nella sua anima. La crescita di Gesù è armoniosa, equilibrata, perfetta. La povertà della nostra società è di vera crescita equilibrata e armoniosa. Si cresce nel corpo. Oggi ha raggiunto potenzialità altissime specie nelle discipline atletiche e sportive. Si cresce nella scienza, anche in questo campo le moderne ricerche scientifiche ci fanno scoprire quanta luce vi è nella mente. Non si cresce però in sapienza, cioè in conoscenza della verità di Dio e della verità dell’uomo. Oggi addirittura non solo non si sa chi è Dio, non si conosce neanche chi è un uomo. Non conosciamo noi stessi. Ignoriamo il fine della nostra stessa vita. Questa povertà estrema è la causa di molti mali che ci affliggono. Ma la povertà ancora più grande è l’assenza di crescita in grazia. Abbiamo tutti un’anima rachitica, atrofizzata. Con un’anima così ridotta, l’uomo è privo di ogni forza per contrastare la virulenza del vizio e del peccato. Questo squilibrio va abolito, sanato, pena la morte della vera umanità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci crescere in armonia.