vangelo del giorno

Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero

18 LUGLIO (Mt 11,28-30)

Ciò che Dio si è rivelato nell’Antico Testamento per il suo popolo, Gesù lo è per ogni uomo. Dio si è manifestato come il Datore di ogni dono di vita. Tutto è da Dio.

O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. Voi dunque partirete con gioia, sarete ricondotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. Invece di spini cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non sarà distrutto (Is 55,1-13).

La sapienza si è costruita la sua casa, ha intagliato le sue sette colonne. Ha ucciso il suo bestiame, ha preparato il suo vino e ha imbandito la sua tavola. Ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della città: «Chi è inesperto venga qui!». A chi è privo di senno ella dice: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. Abbandonate l’inesperienza e vivrete, andate diritti per la via dell’intelligenza» (Pr 9,1-6).

Ora tutto è da Cristo Gesù. La sua mediazione universale non è solo in ordine alla parola, alla verità, alla conoscenza del vero mistero del Padre, è anche in ordine ad ogni altro vero bene per l’uomo, sia per l’anima, che per lo spirito e per il corpo. Tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno per essere, vivere, operare, pensare, agire, relazionarsi necessariamente deve discendere dal cielo per lui tramite Gesù Signore. Il tutto è assoluto. Ogni bene di cui l’uomo ha bisogno deve essere attinto in Cristo Gesù.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Gesù è il ristoro di ogni stanchezza e oppressione dell’uomo. Stanchezza e oppressione non sono solo del corpo, sono anche dell’anima e dello spirito. Il ristoro di Cristo è pienezza di vera vita, pace, gioia, misericordia, pietà, grande carità. Con Gesù l’uomo ritrova tutto se stesso. La sua vita ricomincia a fiorire dentro di sé. Questo ristoro non è però senza l’impegno dell’uomo. Gesù gli chiede una perfetta imitazione della virtù dell’umiltà e della mitezza. È in questa imitazione che il ristoro si fa vero, completo, perfetto, divino, nulla più manca all’uomo.

Questo significa che il ristoro o la pienezza di vita non è senza il Vangelo osservato, vissuto alla maniera di Gesù Signore. Il ritrovamento della vera vita l’uomo lo trova nella Parola di Gesù, che lui è chiamato a trasformare in sua vita. È la Parola la vera medicina della vita. Come l’uomo quando è ammalato ritorna nell’uso del suo corpo per la medicina che ha assunto, così è per ogni malattia spirituale dell’anima e dello spirito, e anche fisica per il corpo. L’uomo ritorna nella pienezza della vita se assume il Vangelo, facendolo divenire suo sangue e sua carne e la vita ritornerà nel suo seno. Sarà una vita alla maniera di Cristo Gesù, vissuta tutta in obbedienza al Padre e a Lui offerta per la redenzione dei suoi fratelli, perché entrino nella vita eterna.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci sempre questa medicina.