vangelo del giorno

Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco

13 MARZO (Gv 5,17-30)

Quanto Gesù opera, è calcolato con divina sapienza, intelligenza, prudenza nello Spirito Santo, somma accortezza. Nulla in Lui è lasciato al caso. Anche la sua divina carità è regolata dalla sua lungimiranza nello Spirito Santo.

Gesù vuole affermare la sua verità divina ed umana dinanzi ai Giudei. Opera il grande miracolo della guarigione del paralitico presso la piscina di Betzatà e gli ordina di prendere la sua barella e di ritornare a casa sua. Non è il miracolo che suscita la discussione o il dialogo con i giudei, bensì l’ordine di prendere e di portare via la barella. Quel giorno era un sabato e secondo i Giudei è proibito qualsiasi lavoro.

Chi conosce l’Antico Testamento sa che tutta la Legge morale era fondata sulla perfetta imitazione di Dio. “Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono santo”. Ogni figlio di Israele traeva dalla contemplazione di Dio nella storia la sua regola morale più perfetta. Dio ama ogni uomo e anche lui deve amare ogni uomo. Dio è pietoso verso tutti e anche lui deve essere pietoso verso tutti. Questa regola va applicata sempre. Ciò che fa Dio, deve farlo e può farlo anche l’uomo.

Gesù oggi applica lo stesso principio. Lui vede il Padre che di sabato opera ed anche Lui opera. Se Dio di sabato lavora anche il Figlio lavora. Non è la Legge data e interpretata dai Giudei la suprema regola morale, è invece la perenne contemplazione del Padre, di Dio. Questo principio dona alla legge un valore assai relativo. La Legge è assoluta in sé. Il vero interprete non è però l’uomo. È il Signore. Se l’uomo non contempla, non vede il Signore, come fa a dare vera interpretazione alla Legge.

Ma Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Il Figlio è il perfetto, il solo, l’unico vero interprete della Legge di Dio, perché Lui è il solo che contempla sempre il Padre suo. Questa verità l’Apostolo Giovanni così la manifesta nel Prologo del suo Vangelo: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,14-18). Questa eterna abitazione di Cristo Gesù nel seno del Padre fa sì che ogni parola, ogni azione, ogni ordine e comando da Lui dato, siano in perfetta sintonia con la volontà di Dio e con la sua azione che sempre compie in favore degli uomini. Questa stessa regola dovrebbe oggi valere per ogni discepolo di Gesù: tutto ciò che lui fa è frutto della contemplazione che lui ha di Cristo Gesù. Vede Gesù ed agisce, opera con Lui.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri contemplatori.