vangelo del giorno

Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco

2 APRILE (Gv 5,17-30)


Nella scrittura Santa è sempre il padre che insegna al figlio cosa fare e cosa non fare. Senza il padre, il figlio è senza il maestro, la luce, la verità, la giustizia, la sapienza. Il padre è una lampada sempre accesa, alla cui luce il figlio potrà sempre percorrere le vie della verità e della giustizia. Il padre è per il figlio come la colonna di fuoco e come la nube che hanno guidato i figli di Israele nel loro meraviglioso viaggio verso la libertà. Merita tutta la nostra attenzione il contrasto tra luce e tenebre. 

La malvagità condannata dalla propria testimonianza è qualcosa di vile e, oppressa dalla coscienza, aumenta sempre le difficoltà. La paura infatti altro non è che l’abbandono degli aiuti della ragione; quanto meno ci si affida nell’intimo a tali aiuti, tanto più grave è l’ignoranza della causa che provoca il tormento. Ma essi, durante tale notte davvero impotente, uscita dagli antri del regno dei morti anch’esso impotente, mentre dormivano il medesimo sonno, ora erano tormentati da fantasmi mostruosi, ora erano paralizzati, traditi dal coraggio, perché una paura improvvisa e inaspettata si era riversata su di loro. Così chiunque, come caduto là dove si trovava, era custodito chiuso in un carcere senza sbarre: agricoltore o pastore o lavoratore che fatica nel deserto, sorpreso, subiva l’ineluttabile destino, perché tutti erano legati dalla stessa catena di tenebre. Il vento che sibila o canto melodioso di uccelli tra folti rami o suono cadenzato dell’acqua che scorre con forza o cupo fragore di rocce che precipitano o corsa invisibile di animali imbizzarriti o urla di crudelissime belve ruggenti o eco rimbalzante dalle cavità dei monti, tutto li paralizzava riempiendoli di terrore. Il mondo intero splendeva di luce smagliante e attendeva alle sue opere senza impedimento. Soltanto su di loro si stendeva una notte profonda, immagine della tenebra che li avrebbe avvolti; ma essi erano a se stessi più gravosi delle tenebre. Per i tuoi santi invece c’era una luce grandissima; quegli altri, sentendone le voci, senza vederne l’aspetto, li proclamavano beati, perché non avevano sofferto come loro e li ringraziavano perché non nuocevano loro, pur avendo subìto un torto, e imploravano perdono delle passate inimicizie. Invece desti loro una colonna di fuoco, come guida di un viaggio sconosciuto e sole inoffensivo per un glorioso migrare in terra straniera (Sap 17,10-18,3).

Il viaggio nella verità verso la verità sempre più piena si fa solo se guidati da una luce sicura. I Giudei sono senza il Padre. Camminano nelle tenebre. Gesù è con il Padre, è nel suo seno, nella sua verità, carità, amore, giustizia, volontà. I suoi occhi sono rivolti sempre verso di Lui. Lui ascolta. Lui vede operare. Da Lui apprende ogni cosa. 

Ma Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Quanto vale per Gesù, vale anche per la Chiesa. È nelle tenebre quella Chiesa che vive senza il Padre. Manca della vera luce. È spoglia di ogni vera sapienza e intelligenza. Anche se legge la Scrittura, la legge dalla sua coscienza, dal suo cuore, dalla sua mente. La legge dalle sue tenebre. La legge senza alcuna verità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci sempre il Padre.