vangelo del giorno

Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre

20 DICEMBRE (Lc 1,26-38)

Finora la Vergine Maria è stata interamente di Dio per volontà inconscia, perché sempre guidata e sorretta dalla grazia che in Lei agiva con grande potenza. Dio aveva fatto di Lei un “hortus conclusus, fons signatus”. Così il Cantico dei Cantici.

Tutta bella sei tu, amata mia, e in te non vi è difetto. Vieni dal Libano, o sposa, vieni dal Libano, vieni! Scendi dalla vetta dell’Amana, dalla cima del Senir e dell’Ermon, dalle spelonche dei leoni, dai monti dei leopardi. Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, mia sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana! Quanto è soave il tuo amore, sorella mia, mia sposa, quanto più inebriante del vino è il tuo amore, e il profumo dei tuoi unguenti, più di ogni balsamo. Le tue labbra stillano nettare, o sposa, c’è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come quello del Libano. Giardino chiuso tu sei, sorella mia, mia sposa, sorgente chiusa, fontana sigillata. I tuoi germogli sono un paradiso di melagrane, con i frutti più squisiti, alberi di cipro e nardo, nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo, con ogni specie di alberi d’incenso, mirra e àloe, con tutti gli aromi migliori. Fontana che irrora i giardini, pozzo d’acque vive che sgorgano dal Libano. Àlzati, vento del settentrione, vieni, vieni vento del meridione, soffia nel mio giardino, si effondano i suoi aromi. Venga l’amato mio nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti (Ct 4,7-16).

Ora questa modalità non è più sufficiente. Oggi cambia la storia della Vergine Maria. A Lei viene chiesto che dia tutta la sua volontà al Signore, nella consegna del suo corpo, della sua anima, del suo spirito, perché lei tutta intera per tutta la sua vita dovrà essere vergine per il suo Dio e Signore. Sarà però una vergine speciale, unica. Di Lei Dio ne vorrà fare una vergine Madre e una Madre vergine. In Lei. Nel suo seno, il Signore vuole che il Figlio suo diventi uomo, si faccia carne. Per questo mirabile disegno del Padre Lei non dovrà mai conoscere uomo. Non lo conosce e mai lo dovrà conoscere. Lei concepirà il Figlio dell’Altissimo per opera dello Spirito Santo. È questo il mistero più alto che esista nella creazione. Più grande della stessa creazione. È un mistero che ancora nessuno di noi ha compreso nella sua pienezza di verità. Neanche nell’eternità riusciremo a comprenderlo in pienezza. Rimarremo eternamente pieni di stupore dinanzi al Verbo di Dio Incarnato. Anche oggi dovremmo essere pieni di stupore.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Con il suo sì la Vergine Maria entra in una nuova fase della sua storia. Da questo momento lei è Madre di Dio, ma anche vera discepola del suo Figlio Unigenito. Dovrà imparare a conoscere tutti i battiti d’amore del Figlio suo, perché poi a Lei sarà affidata un’altra maternità, sempre verginale e sempre per opera dello Spirito Santo, essere madre di tutti i figli che Dio si acquisterà per mezzo del sacrificio del Figlio suo. Questi figli Lei li dovrà amare con lo stesso cuore di Gesù Signore. All’amore di Cristo, vero uomo, dovrà conferire il lato femminile del vero amore. È questo che oggi manca all’uomo: la capacità di dare al suo amore i tratti della femminilità della Madre di Gesù. Nel mistero della Redenzione Maria ha questa altissima missione: vivere tutto l’amore di Gesù con i tratti del suo amore di madre dolcissima. È la perfezione.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci questo amore puro.