vangelo del giorno

Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino

Eb 1,1-6; Sal 96,1-2b.6.7c.9; Mc 1,14-20.
9 GENNAIO

San Paolo ci rivela che Cristo Gesù è stato mandato nel mondo quando è giunta la pienezza del tempo. Questa pienezza giunge quando i tempi sono maturi. Chi però stabilisce che il tempo è maturo, pieno, è solo il Signore. Non è dell’uomo decidere tempi e momenti presso Dio. Questa decisione è solo del Padre celeste.

Dico ancora: per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, benché sia padrone di tutto, ma dipende da tutori e amministratori fino al termine prestabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!». Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio (Gal 4,1-7).

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria (Ef 1,3-14).

Dio stabilisce la maturità del tempo della morte in croce di Gesù. Ogni altro tempo è determinato da quest’unico momento. Questo vale anche per la vita di ogni uomo. Il momento culminante è sempre quello che stabilisce ogni altro tempo. Questa scienza non appartiene all’uomo, ma al Signore, il solo che conosce tempi e momenti per ogni persona che viene in questo mondo. Tutti siamo però obbligati a vivere bene sia i momenti che precedono e sia quelli che seguono la pienezza del nostro tempo. È in questa attenzione che tutto si compie e si vive. È grande la nostra responsabilità Sciupare il prima impedisce che Dio possa realizzare il suo disegno di amore su di noi.

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Quale tempo è compiuto per Gesù? È compiuto il tempo di rimanere nelle vecchie cose, nella vecchia religione, nel vecchio amore, nella vecchia verità, nella vecchia giustizia, nella vecchia santità, nel “vecchio” Dio. Si è compiuto il tempo di passare nella più pura verità di Dio, dell’uomo, delle cose, della stessa eternità. È questa la vera conversione: uscire dal vecchio sistema religioso per entrare nella nuova via, nuova vita, nuova verità che vengono a noi in pienezza da Cristo Gesù e che sono in Lui e si vivono per Lui. La conversione chiesta è il passaggio da Mosè a Cristo e da ogni altra forma religiosa, anche ottima, a Cristo. Cristo è il fine della conversione ed essa si attua in Lui, con Lui, per Lui. Dove Cristo è ignorato, non vi è conversione.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci nella vera conversione.