vangelo del giorno

Imparate da me, che sono mite e umile di cuore

12 DICEMBRE (Mt 11,28-30)

Nessun uomo dell’Antica Legge si era mai proposto come persona da imitare. L’anziano andava ascoltato, perché portatore di un insegnamento ricco di sapienza, mai però egli chiedeva l’imitazione. Lui era solo fonte di ammaestramento.

Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, se appunto invocherai l’intelligenza e rivolgerai la tua voce alla prudenza, se la ricercherai come l’argento e per averla scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la conoscenza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca escono scienza e prudenza. Egli riserva ai giusti il successo, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e proteggendo le vie dei suoi fedeli. Allora comprenderai l’equità e la giustizia, la rettitudine e tutte le vie del bene, perché la sapienza entrerà nel tuo cuore e la scienza delizierà il tuo animo. La riflessione ti custodirà e la prudenza veglierà su di te, per salvarti dalla via del male, dall’uomo che parla di propositi perversi, da coloro che abbandonano i retti sentieri per camminare nelle vie delle tenebre, che godono nel fare il male e gioiscono dei loro propositi perversi, i cui sentieri sono tortuosi e le cui strade sono distorte; per salvarti dalla donna straniera, dalla sconosciuta che ha parole seducenti, che abbandona il compagno della sua giovinezza e dimentica l’alleanza con il suo Dio. La sua casa conduce verso la morte e verso il regno delle ombre i suoi sentieri. Quanti vanno da lei non fanno ritorno, non raggiungono i sentieri della vita. In tal modo tu camminerai sulla strada dei buoni e rimarrai nei sentieri dei giusti, perché gli uomini retti abiteranno nel paese e gli integri vi resteranno, i malvagi invece saranno sterminati dalla terra e i perfidi ne saranno sradicati. (Pr 2,1-22).

Chi invece chiedeva l’imitazione era il Signore. Lui doveva essere imitato nella santità, cioè nel suo amore universale, verso tutti, senza alcuna distinzione.

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Ognuno di voi rispetti sua madre e suo padre; osservate i miei sabati. Io sono il Signore, vostro Dio. Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio. Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo. Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore. Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio. Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore”». (Cfr. Lev 19,1-37).

La santità di Dio è santità celeste, divina, soprannaturale, eterna. La santità di Cristo Gesù è invece storica, incarnata, umana, del suo corpo, della sua anima, del suo spirito, del suo cuore, della sua mente. È una santità nella sofferenza, nella persecuzione, nel martirio, nel disprezzo, nelle umiliazioni. È una santità di croce.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Gesù viene per insegnare ad ogni uomo a mettersi in obbedienza verso il suo vero Dio e Signore ed essere fedele a Lui fino alla morte di croce. Anche sulla croce l’uomo deve trovare ristoro. Lo trova se vive di mitezza e di umiltà. Se vede in ogni cosa il compimento della volontà di Dio e compie ogni cosa da uomo forte, impegnato, sottomettendosi ad ogni ingiustizia e sopportando tutto per amore del suo Dio. Nasce con Gesù un mondo nuovo: il mondo della non ribellione, della non vendetta, dell’arrendevolezza, della croce, della passione, della sofferenza per amore.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci queste virtù.