IN DIO TROVA IL PROPRIO VANTO

DOMENICA 5 GENNAIO (Sir 24,1-4.12-16)

La Sapienza trova in Dio il proprio vanto, perché fedelissima “Compagna” del Signore, dell’opera della creazione e anche della redenzione e salvezza dell’uomo. Nulla il Signore fa senza la Sapienza. Tutto opera per mezzo di essa. Noi sappiamo che la Sapienza è lo Spirito Santo e che la vita e la luce è il suo Verbo eterno. Come il Padre tutto crea e tutto redime per Cristo, nello Spirito Santo, così anche l’uomo è chiamato a compiere tutto per Cristo, nello Spirito Santo. Se il cristiano si separa da Cristo, manca della vita e della luce. Non essendo vita non darà mai vita. Non essendo luce, ma potrà essere luce del mondo. Se invece è senza lo Spirito Santo, mancherà di ogni sapienza e intelligenza e sempre si lascerà guidare e condurre da ogni stoltezza e insipienza.

Come la Sapienza trova in Dio il proprio vanto, così deve trovarlo anche in ogni cristiano. Anche del cristiano dovrà essere fedelissima “Compagna” per ogni momento della sua vita. Questo significa che tutto il cristiano dovrà operare mosso e guidato dallo Spirito Santo. Cristo Gesù fu pieno di Spirito Santo. Così due profezie di Isaia: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore” (Is 11,1-3). “Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore” (Is 61,1-2). Anche il cristiano, colmo dello Spirito di Cristo, che riceve nei sacramenti della salvezza, è chiamato a lasciarsi muovere e guidare dallo Spirito del Signore. Nulla deve avvenire senza di Lui.

La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria, in mezzo al suo popolo viene esaltata, nella santa assemblea viene ammirata, nella moltitudine degli eletti trova la sua lode e tra i benedetti è benedetta, mentre dice: «Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele, affonda le tue radici tra i miei eletti”. Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, per tutta l’eternità non verrò meno. Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità, nell’assemblea dei santi ho preso dimora».

Con ogni discepolo di Gesù lo Spirito dovrebbe potersi vantare come Dio si vantava dinanzi a Satana del suo servo Giobbe: “Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male»” (Gb 1,7-8). “Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione»” (Gb 2,3). Il Signore e lo Spirito Santo si vantano dinanzi a Satana di Cristo Gesù Crocifisso. A Lui Satana ha tolto anche la vita del corpo, ma Gesù rimase integro dell’amore del Padre e nella sapienza dello Spirito Santo, con una obbedienza purissima. Possono il Padre, Cristo Gesù, lo Spirito Santo trovare il proprio vanto nel discepolo di Gesù? È una domanda alla quale ognuno è obbligato a dare risposta sincera. Se lo Spirito Santo non può trovare in noi il proprio vanto, è segno che camminiamo nelle tenebre. Se Cristo Gesù non può trovare il noi la propria gioia è segno che seminiamo morte attorno a noi. Se è il Padre che non può trovare né vanto né gioia, è segno che non viviamo nel suo amore, ma nell’odio che genera ogni male. Ognuno, se ama il Padre, Cristo Gesù e lo Spirito Santo, deve mettere ogni impegno affinché le tre Divine Persone trovino in noi il loro vanto. Anche noi ci potremo vantare di loro per l’eternità.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci camminare di luce in luce e di verità in verità.