vangelo del giorno

IN TRE GIORNI LO FARÒ RISORGERE

Es 20,1-17; Sal 18; 1 Cor 1,22-25; Gv 2,13-25
4 MARZO – III DOMENICA DI QUARESIMA – B

Comprendiamo quanto Gesù dice oggi ai Giudei, se ci lasciamo aiutare dalla profezia di Ezechiele e di quanto l’Apostolo Giovanni racconta di quanto è avvenuto sul Golgota, il giorno della morte di Gesù sulla croce.  La luce illumina Gesù da due direzioni, dal passato prima e dal futuro dopo. Con queste due luci, la sua verità splende, illumina menti e cuori, dirada ogni nebbia, fuga ogni tenebra.

Mi condusse poi all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro. Era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado. Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra. Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Araba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina (Cfr. Ez 47,1-12). Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19,31-37).

Gesù è il Nuovo Tempio di Dio, dal cui lato destro sgorga il fiume della vita, fatto di acqua e di sangue. I Giudei lo distruggeranno, lo appenderanno alla croce, lo uccideranno. Lui però il terzo giorno risusciterà. Solo questo segno dovrà essere sufficiente non solo ai Giudei, ma al mondo intero per convincersi che Gesù è il vero Messia di Dio, il suo Cristo. Se il Messia e il Nuovo Tempio sono una cosa sola, allora per il mondo non vi è altra sorgente di vita. Solo la sua acqua risana e vivifica ogni cosa. Ci si lascia inondare dall’acqua di Cristo, si vive. Altrimenti si rimane nella morte.

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

Purificando il tempio, Gesù si rivela vero profeta del Dio altissimo. Annunziando la ricostruzione del suo tempio, proclama e annuncia che è da Lui, solo da Lui che sgorgano l’acqua e il sangue della vita. Ci si pianta in quest’acqua, sempre si produrranno frutti di vita. Si è fuori di quest’acqua, si è alberi secchi per l’eternità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, piantateci nel fiume della vita.