vangelo del giorno

io non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui

10 NOVEMBRE (Lc 20,27-38)

L’argomentazione di falsità, stoltezza, insipienza, menzogna è proprio dello stolto, dell’arrogante, del prepotente. Costui prima si consegna al male, poi giustifica ogni sua azione ricorrendo all’affermazione che Dio non esiste. Dicendo che Dio non esiste, non si nega soltanto Dio in sé, si nega anche il principio della verità, della giustizia, della carità, della responsabilità, della misericordia, del diritto.

È Dio la verità, la giustizia, la carità, la misericordia, il diritto su cui si fonda la vita dell’uomo. Chi nega l’esistenza di Dio nega all’istante il principio stesso della vera umanità. Subito si cade nella non umanità, disumanità, delinquenza, trasgressione, caos spirituale, materiale, fisico, politico, economico. Tutto si perde quando si sperde Dio. Niente rimane quando non rimane Dio. L’ateismo è il fondamento del caos umano.

Perché, Signore, ti tieni lontano, nei momenti di pericolo ti nascondi? Con arroganza il malvagio perseguita il povero: cadano nelle insidie che hanno tramato! Il malvagio si vanta dei suoi desideri, l’avido benedice se stesso. Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore: «Dio non ne chiede conto, non esiste!»; questo è tutto il suo pensiero. Le sue vie vanno sempre a buon fine, troppo in alto per lui sono i tuoi giudizi: con un soffio spazza via i suoi avversari. Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure». Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca, sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza. Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l’innocente. I suoi occhi spiano il misero, sta in agguato di nascosto come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il povero, ghermisce il povero attirandolo nella rete. Si piega e si acquatta, cadono i miseri sotto i suoi artigli. Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla». Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano, non dimenticare i poveri. Perché il malvagio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederai conto»? Eppure tu vedi l’affanno e il dolore, li guardi e li prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell’orfano tu sei l’aiuto. Spezza il braccio del malvagio e dell’empio, cercherai il suo peccato e più non lo troverai. Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti. Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri, rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio, perché sia fatta giustizia all’orfano e all’oppresso, e non continui più a spargere terrore l’uomo fatto di terra (Sal 10 (9), 1-18).

I sadducei sono veri atei religiosi. Essi non credono in Dio. Non si servono dei principi della fede per risolvere le loro questioni umane. Sono persone che sanno che si usa il sofisma, la falsa argomentazione, la dialettica, ogni altro ritrovato della loro mente per confondere i semplici, i piccoli, quanti non possiedono una fede matura, forte.

Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». 

I sadducei possono ingannare gli uomini, ma non certo Gesù Signore, il quale viene dal Cielo e sa come si vive in esso. Lassù si vivrà tutti come Angeli. Questi non prendono né moglie e né marito. Lassù non ci si sposerà più. Cade il principio della loro argomentazione. Se non ci si sposerà più, la donna potrà vivere non con sette, ma con settantasette mila altri uomini. Non c’è più alcun corpo nella sua realtà fisica, perché questa sarà trasformata in realtà spirituale. Cristo Gesù non muore e non risorge per dare all’uomo un po’ di vita su questa terra. Lui muore e risorge per condurre l’uomo nel suo paradiso eterno. Così ci ama il Signore: per l’eternità, non per un tempo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci sapienti e veri.