vangelo del giorno

Istigata da sua madre

Lv 25,1.8-17; Sal 66,2-3.5.7-8; Mt 14,1-12.
5 AGOSTO
La potenza di morte del male risiede nella concordia di quanti hanno votato la loro vita alla malvagità, alla cattiveria, alle nefandezze, nella trasgressione della Legge del Signore. Sia il Salmo che il Libro della Sapienza ci rivelano che solo il Signore può porre un rimedio alla malvagità concorde di cuori stolti e insipienti. Questa potenza e onnipotenza non è dell’uomo. Dio i suoi amici li protegge fino al momento della venuta della loro ora. Quando il tempo giunge, allora il Signore toglie la sua protezione e tutto si compie per il più grande bene dei suoi eletti. Anche questa è carità di Dio e amore.

Dio, non startene muto, non restare in silenzio e inerte, o Dio. Vedi: i tuoi nemici sono in tumulto e quelli che ti odiano alzano la testa. Contro il tuo popolo tramano congiure e cospirano contro i tuoi protetti. Hanno detto: «Venite, cancelliamoli come popolo e più non si ricordi il nome d’Israele». Hanno tramato insieme concordi, contro di te hanno concluso un patto (Sal 83 (82) 1-6).  Quando i popoli furono confusi, unanimi nella loro malvagità, ella riconobbe il giusto, lo conservò davanti a Dio senza macchia e lo mantenne forte nonostante la sua tenerezza per il figlio. Mentre perivano gli empi, ella liberò un giusto che fuggiva il fuoco caduto sulle cinque città. A testimonianza di quella malvagità  esiste ancora una terra desolata, fumante, alberi che producono frutti immaturi e, a memoria di un’anima incredula, s’innalza una colonna di sale. Essi infatti, incuranti della sapienza, non solo subirono il danno di non conoscere il bene, ma lasciarono anche ai viventi un ricordo di insipienza, perché nelle cose in cui sbagliarono non potessero rimanere nascosti (Sap 10,5-8).

Contro Giovanni il Battista si abbatte una tempesta di odio insaziabile, stoltezza ingovernabile, lussuria e concupiscenza che sconvolgono mente e cuore e corpo. Dinanzi ad un uragano così potente non vi è alcuna possibilità che il Precursore resti in vita. Chi è a capo di questo ciclone di peccato è la perfida Erodìade. È lei che istiga la figlia perché chieda al re la testa del profeta del Dio vivente. Chi non vuole essere coinvolto da questo urgano e ciclone di male, deve custodire la sua vita proteggendola da ogni peccato, non solo mortale, grave, ma anche veniale. Spesso è il peccato veniale che apre le porte alla caduta in peccati più gravi. Sappiamo che Davide cadde nel peccato di adulterio per uno sguardo impudico e dall’adulterio precipitò poi nel peccato di omicidio. Da uno sguardo impuro, si trasformò in adultero e in pluriomicida.

In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

Anche Gesù terminò la sua vita sulla Croce, perché le potenti forze del male del suo tempo – farisei, scribi, sadducei, capi dei sacerdoti, anziani del popolo – sempre in disaccordo su tutto, contro Cristo Signore divennero una sola forza, un solo uragano distruttore. Ma sempre nel mondo la forza di uno è nulla. Nessun uomo è in potere di governare la terra. Che sarebbe un dittatore se la scienza e l’ingegneria bellica non si schierassero a suo servizio? Ma neanche queste forze da sole sarebbero sufficienti. Occorrono molti altri uomini che condividano il male e si facciano strumenti di esso. La tempesta perfetta del male diviene debole e inefficace anche quando un solo anello della catena si spezza. Ognuno può essere anello che dona forza a tutta la catena.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, rompi in noi la catena del male.