vangelo del giorno

LA VOSTRA PACE SCENDA SU DI ESSA

At 11,21b-26; 13,1-3; Sal 97; Mt 10,7-13
11 GIUGNO

Nella nostra santissima fede è necessario sapere ciò che viene da Dio direttamente e ciò che invece viene da Dio indirettamente, attraverso la mediazione del Corpo di Cristo, che è la Chiesa. Urge conoscere ancora ciò che necessità la potestà di ordine e ciò che invece non necessita alcuna potestà sacra. Infine è anche giusto distinguere mediazione del corpo di Cristo in quanto a preghiera e esaudimento diretto di ogni richiesta senza necessariamente passare per la via del corpo di Cristo. Diciamo subito ogni grazia di salvezza passa quasi sempre dalla mediazione del corpo di Cristo. Anche se Cristo direttamente chiama o interviene dal Cielo, Lui chiama per consegnare alla Chiesa. Il chiamato è anche consegnato perché diventi nella Chiesa strumento della sua salvezza. È quanto è avvenuto con Paolo e con ogni altro Santo.

Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda. C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono (At 9,1-19).

Differente è invece il dono della pace. Noi sappiamo che la nostra pace è Cristo e si vive in Lui, con Lui, per Lui. Il corpo di Cristo porta la pace perché porta Cristo Principe, Autore, Sorgente, Corpo nel quale la pace si vive. Se Cristo non è accolto, il discepolo esce dalla casa, dalla città, ma porta Cristo con lui, perché lui e Cristo sono il corpo della pace. Portando con lui Cristo, anche la pace viene portata via, e quella casa o quella città rimangono senza alcuna pace. Cristo è pace nel suo corpo, dal suo corpo.

Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi.

Pregare per la pace è cosa giusta, a condizione che nessuno dimentichi che questa preghiera chiede la conversione dell’uomo a Cristo e al suo corpo. Nessuno pensi che possa esistere la vera pace senza il corpo di Cristo, fuori di esso. La Chiesa è il corpo della vera pace. La pace è in essa, da essa, per essa, con essa.

Madre di Dio, Angeli, Santi, non permettete che il cristiano perda la sua verità.