vangelo del giorno

Lascia lì il tuo dono davanti all’altare

13 GIUGNO (Mt 5,20-26)

L’amore verso il prossimo è il vero gioiello della Legge Antica e Nuova. La vera religione non si stabilisce dal rapporto che una persona ha con il suo Dio e Signore, bensì con l’uomo che vive accanto. È l’uomo il metro, la misura, il principio assoluto della vera religione. È l’uomo la via per conoscere la verità del nostro rapporto con il Signore. Dove il rapporto con l’uomo è malato è segno che anche quello con Dio è malato. Mai si potrà sanare, guarire il rapporto con Dio se non si sana, si guarisce, si porta nella pienezza della carità il rapporto con l’uomo.

Quando l’apostolo Giacomo stabilisce qual è e cosa è la vera religione non parte dal rapporto con Dio, dalla sua stupenda liturgia, dalla sua alta e difficile teologia, neanche parte dalla mistica o da altre cose che introducono l’uomo in un mistero più grande di lui e dal quale potrebbe gridare la sua verità religiosa. Nulla di tutto questo. Lui parte dall’amore verso l’uomo. È vero verso Dio chi è vero verso l’uomo. Chi invece è falso, imperfetto, approssimativo verso l’uomo lo sarà altrettanto verso Dio. La luce che ci illumina nelle relazioni umane è la stessa che ci rivela la relazione con Dio.

Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo. Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?

A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore? 21Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia, ed egli fu chiamato amico di Dio. Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Così anche Raab, la prostituta, non fu forse giustificata per le opere, perché aveva dato ospitalità agli esploratori e li aveva fatti ripartire per un’altra strada? Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta (Cfr. Gv 1,26-2,26).

Luce falsa con gli uomini è anche luce falsa con Dio. Questa verità è assoluta. Vale per ogni uomo di qualsiasi religione o credenza. È l’uomo la via verso Dio.

Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!

Verso il prossimo si deve essere delicati, gentili, onesti con parole pure e sante.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la vera religione.