vangelo del giorno

 Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura

25 MARZO (Gv 12,1-11)

La vita di Gesù è un mistero impenetrabile. Quanti vivono attorno a Lui, sono mossi dallo Spirito Santo e compiono azioni anch’esse misteriose. Mistero è Cristo e mistero è ogni mozione dello Spirito Santo. Il mistero non lo si comprende, nello Spirito Santo lo si compie e nello Spirito Santo lo si accoglie. È lo Spirito del Signore il solo ed unico vero principio ermeneutico del mistero di Gesù Signore.

Giuda non è nello Spirito Santo. Lui è nel Diavolo. Si è già consegnato a lui. Ha già deciso di tradire il Maestro. Aspetta solo l’occasione propizia. Vede il gesto della donna che versa su Gesù un profumo prezioso e assai caro e lo giudica irresponsabile, un inutile spreco. Perché sciupare su Gesù vanamente più di trecento denari, mentre i poveri muoiono di fame? Gesù non può permettere tali cose. Lui non è un vero Maestro. Giuda sì che è un vero maestro dell’umanità. Lui sa distingue ciò che è vano e ciò che vale. Lui sa fare una differenza tra Gesù e i poveri. Questo pensa l’uomo del Diavolo. Giovanni con sottile finezza e arguzia rivela che Giuda era un ladro. Si serviva dei poveri per arricchirsi. Lui era il cassiere apostolico e sottraeva dalla cassa ogni cosa. Giuda parla da vero ladro. Non parla da vero amante dei poveri.

Quando non si è nello Spirito Santo non abbiamo la verità di ciò che avviene attorno a noi. Vi è povertà e povertà. Vi è una povertà spirituale che è più invadente della povertà materiale. Vi è la povertà della solitudine che è molto più grave della mancanza di pane. Vi sarà l’imminente povertà di Gesù che lo porterà ad essere sepolto senza le dovute unzioni. Lo Spirito Santo ha predisposto che questo per Cristo non avvenisse e muove la donna perché unga in anticipo il corpo del Signore.


Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Per comprendere i gesti profetici dello Spirito Santo si deve essere in Lui. Chi non è in Lui, mai li potrà comprendere. Li giudicherà, li rinnegherà, li combatterà, li criticherà. Questa verità ci rivela che il santo può essere compreso solo da un altro santo. Chi non è santo non può comprende il santo, perché non è nello Spirito del Signore. Se poi si è nello spirito di Satana, che si è impossessato dei nostri pensieri, del nostro cuore e degli stessi nostri occhi, si comprende quanto sia impossibile accettare un gesto che è di purissimo e santissimo amore. In questo istante è Gesù il più povero del mondo. È Gesù che è senza casa, senza abiti, senza sepolcro, senza unzione, senza qualcuno che potrà prendersi cura di Lui. Se è il più povero, è giusto che sia a Lui che vada ogni servizio. Ma questa povertà solo nello Spirito del Signore potrà essere contemplata.

Oggi il mondo è senza lo Spirito di Dio. Per esso diviene impossibile contemplare la vera povertà. Vi sono infinite povertà spirituali, morali, intellettuali, relazionali, familiari, sociali, civili. La povertà che miete più vittime è oggi quella sociale. Si è incapaci di relazioni vere, di grande carità, di condivisione, sostegno, aiuto, soccorso. La chiusura in se stessi sembra essere ricchezza, mentre è povertà infinita, perché è carenza, assenza di vera umanità. Se non “indossiamo” nuovamente lo Spirito Santo come veste della nostra anima e del nostro spirito, questa povertà ci consumerà.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, rivestiteci di Spirito Santo.