Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura

Il catarismo, figlio del fariseismo, è sempre eresia devastante nella Chiesa. Questa eresia è il frutto della più grande ignoranza di Dio, che genera a sua volta la sostituzione del pensiero di Dio e della sua volontà con il pensiero e la volontà dell’uomo, che sono impastati con le tenebre e con il fuoco dell’inferno. Il catarismo è il frutto di una diabolica e satanica convinzione: “Io sono il solo giusto. Tu sei il peccatore. Tu non puoi entrare in comunione con me che sono santo. Sei escluso dalla verità, dalla fede, dalla giustizia del mio Dio. Devi stare lontano da me. Per te non c’è spazio né nel mio cuore, nella mia religione, nella mia comunità. Sei un escluso”. È chiaro che tutto si fonda sulla presunzione di reputare se stessi giusti e su un diritto che a noi non è stato dato che è quello del giudizio morale sulla vita degli altri. È evidente che il cataro non conosce se stesso. Non sa che ogni uomo è inganno, ogni uomo è falsità. Ogni uomo è menzogna. Ma è anche evidente che il cataro non sa chi è Dio: Colui che notte e giorno, senza alcuna sosta, lavora per riportare l’uomo nella luce, nella verità, nella giustizia, nella santità. Il vero uomo di Dio è obbligato a imitare il suo Dio. Se il suo Dio lavora per riportare l’uomo in vita, anche l’uomo deve consumare se stesso per riportare i suoi fratelli in vita. Se Dio è colui che accoglie, anche l’uomo deve essere colui che accoglie. Se Cristo Gesù è colui che muore per gli empi nel tempo stabilito, anche il suo discepolo deve morire per i suoi fratelli giorno dopo giorno. È questa la vera religione ed è questo il vero amore. Il vero discepolo di Gesù è colui che si fa compagno di viaggio di ogni uomo per mostrargli la bellezza del suo Cristo.

Nella parabola del buon grano e della zizzania, Gesù ci rivela una verità che è essenza della storia. Finché il sole e la luna brilleranno nel cielo, finché sulla terra vi sarà l’uomo, finché non verrà il giorno del giudizio, bene e male, vita e morte, giustizia e ingiustizia, pace e guerra, santità e peccato, luce e tenebra, vera adorazione e idolatria, empietà e pietà, sempre coabiteranno nell’unica Chiesa, nell’unico corpo di Cristo, nell’unica comunità religiosa o parrocchiale, nell’unica casa, nello stesso luogo. Uno è il campo, una la Chiesa, una la comunità, una la casa, una la terra. Due però saranno i soggetti che vi abiteranno: i figli delle tenebre e i figli della luce. La separazione avverrà solo nel giorno del giudizio universale. Solo allora il Signore verrà e separerà le pecore dai capri. Le pecore le accoglierà nel suo regno eterno, i capri li consegnerà al diavolo, al quale essi appartengono. Si chiuderanno le porte dell’uno e dell’altro regno e vi sarà separazione eterna. L’abisso sarà invalicabile. Fino a quel giorno si dovrà convivere, abitare insieme. È in grande errore chi pensa che la Chiesa sia fatta di soli santi, soli giusti, soli figli della luce. Ma è anche in una grande menzogna chi ritiene che ogni altra comunità nella Chiesa, piccola o grande, sia fatta di soli giusti e santi. Dove vi è un campo di Dio, là sempre Satana entra e semina la sua zizzania. Dove vi è la santità vi è il peccato. Dove vi è la luce vi sono le tenebre. Dove è la verità vi è la menzogna. Dove vi è la sana dottrina vi è l’eresia. Dove vi è la giustizia vi è l’ingiustizia. Dove vi è il Vangelo, sempre vi sarà l’anti-vangelo. Dove vi è un figlio di Dio sempre vi sarà un figlio di Satana.

Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”» (Mt 13,24-30).

Nella parabola di Gesù vi sono le verità evidenti e queste le lasciamo ad ogni singola intelligenza perché le prenda e le metta nel cuore. Vi è una verità meno evidente ed è giusto che ci si soffermi su di essa. Non è una verità inesistente nel Vangelo. È rivelata tutta nel Capitolo XXIV dello stesso Vangelo secondo Matteo. La zizzania non solo vive nello stesso campo, stessa Chiesa, stessa comunità, stessa casa. La sua diabolica intenzione è quella di eliminare il buon grano perché nel campo vi sia spazio solo per essa. Farà quest’azione con ogni calunnia, menzogna, violenza, sopraffazione, persecuzione. Si servirà anche dei tribunali fino a giungere all’eliminazione fisica con il martirio cruento. Qual è la missione del buon grano? Rimanere sempre buon grano. Lasciarsi privare della vita, ma mai trasformarsi in zizzania, in figlio della tenebre, in un satellite di Satana. È esattamente quanto sta avvenendo ai nostri giorni. Sono molti i cristiani che si stanno trasformando in zizzania, in figli delle tenebre, in strumenti di Satana per propagandare le sue falsità e menzogne. Quando il buon grano si trasforma in zizzania, è la desolazione per il campo, per la Chiesa, per l’intera umanità. La forza del cristiano è il suo rimanere buon grano in eterno. Rimanere buon grano è la più potente opera di evangelizzazione e salvezza per l’intera umanità. Dal buon grano è la vita del mondo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, che il buon grano mai diventi zizzania!