vangelo del giorno

Li servivano con i loro beni

1 Tm 6,2c-12; Sal 48,6-10.17-20; Lc 8,1-3.
22 SETTEMBRE
Nell’Antico Testamento i sacerdoti e i leviti erano stati esclusi dall’eredità della terra. Loro parte era il Signore. Le rimanenti tribù erano obbligati per legge al loro sostentamento con l’offerta della decima di ogni prodotto della terra. In più andavano ai sacerdoti una parte dei sacrifici di comunione e ogni altra offerta libera.

Dovrai prelevare la decima da tutto il frutto della tua semente, che il campo produce ogni anno. Mangerai davanti al Signore, tuo Dio, nel luogo dove avrà scelto di stabilire il suo nome, la decima del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio e i primi parti del tuo bestiame grosso e minuto, perché tu impari a temere sempre il Signore, tuo Dio. Ma se il cammino è troppo lungo per te e tu non puoi trasportare quelle decime, perché è troppo lontano da te il luogo dove il Signore, tuo Dio, avrà scelto di stabilire il suo nome – perché il Signore, tuo Dio, ti avrà benedetto –, allora le convertirai in denaro e, tenendolo in mano, andrai al luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto e lo impiegherai per comprarti quanto tu desideri: bestiame grosso o minuto, vino, bevande inebrianti o qualunque cosa di tuo gusto e mangerai davanti al Signore, tuo Dio, e gioirai tu e la tua famiglia. Il levita che abita le tue città, non lo abbandonerai, perché non ha parte né eredità con te. Alla fine di ogni triennio metterai da parte tutte le decime del tuo provento in quell’anno e le deporrai entro le tue porte. Il levita, che non ha parte né eredità con te, il forestiero, l’orfano e la vedova che abiteranno le tue città, mangeranno e si sazieranno, perché il Signore, tuo Dio, ti benedica in ogni lavoro a cui avrai messo mano (Dt 14,22-39).

Gesù abolisce per i suoi discepoli questa legge antica. Lui affida i suoi missionari alla Provvidenza del Padre. Lui stesso vive questa purissima legge di fede. Assieme a Lui e ai Dodici vi sono alcune donne facoltose che li servono con i loro beni.

In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Paolo rinuncia a questa legge, preferendo lavorare con le sue mani, perché nessuno potesse pensare in un qualche lucro o guadagno personale nell’annunzio del Vangelo. Per lui la Parola merita questa assoluta gratuità. Nessuno dovrà pensare altro sul suo conto. Dovrà solo vedere un uomo che annunzia gratuitamente il Vangelo.

E chi mai presta servizio militare a proprie spese? Chi pianta una vigna senza mangiarne il frutto? Chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del latte del gregge? Io non dico questo da un punto di vista umano; è la Legge che dice così. Nella legge di Mosè infatti sta scritto: Non metterai la museruola al bue che trebbia. Forse Dio si prende cura dei buoi? Oppure lo dice proprio per noi? Certamente fu scritto per noi. Poiché colui che ara, deve arare sperando, e colui che trebbia, trebbiare nella speranza di avere la sua parte. Se noi abbiamo seminato in voi beni spirituali, è forse gran cosa se raccoglieremo beni materiali? Se altri hanno tale diritto su di voi, noi non l’abbiamo di più? Noi però non abbiamo voluto servirci di questo diritto, ma tutto sopportiamo per non mettere ostacoli al vangelo di Cristo. Non sapete che quelli che celebrano il culto, dal culto traggono il vitto, e quelli che servono all’altare, dall’altare ricevono la loro parte? Così anche il Signore ha disposto che quelli che annunciano il Vangelo vivano del Vangelo. Io invece non mi sono avvalso di alcuno di questi diritti, né ve ne scrivo perché si faccia in tal modo con me; preferirei piuttosto morire. Nessuno mi toglierà questo vanto! Infatti annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo (1Cor 9,7-18).

È veramente grande l’amore di Paolo per il Vangelo. Alla Parola lui dona tutta la sua vita, senza chiedere nulla in cambio, neanche un tozzo di pane per sostentare il suo cuore e avere forza per predicare il Vangelo. Perfetta esemplarità nella gratuità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci esemplari in ogni cosa.