LO SEGUÌ MOLTA FOLLA

1 Sam 18,6-9; 19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12
18 GENNAIO

Gesù è persona che attrae a sé le folle. Non solo per le opere che faceva, cioè i miracoli, ma anche molti venivano per ascoltare la Parola di Dio. Il metodo di Gesù era perfetto: donava insieme la parola e i segni, a volte prima i segni e poi la parola, altre volte prima la parola e poi i segni. Anche la sua parola era potente forza di attrazione.

Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano (Mt 4,23-25).

Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!» (Mt 9,35-38).

Gesù non vuole che si vada a lui per il solo corpo, solo pane, solo miracolo, sola guarigione. Vuole che si vada per ascoltare una parola di vita eterna, alla quale convertirsi, rimanendovi fedele per tutti i giorni, senza mai venire meno ad essa. Questa verità è da Lui gridata con fortezza di Spirito Santo alle città che non si erano convertite, nonostante tutti i miracoli compiuti in esse. È un severo monito per tutti.

Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!» (Mt 11,20-24).

Gesù vede un pericolo imminente: lo schiacciamento da parte della folla. Ognuno si getta su di Lui per toccarlo. Bastava il solo contatto fisico per operare il miracolo. Per questo chiede che gli venga messa una barca a disposizione. Sarebbe salito su e avrebbe parlato dall’acqua a quanti erano sulla spiaggia. Anche gli spiriti impuri sono di intralcio alla sua missione. Essi rivelano la sua identità: “Tu sei il Figlio di Dio!”, cioè il suo Cristo, il suo Messia. Poiché questa notizia dovrà essere nascosta alla folla, impone loro severamente di non svelare a nessuno la sua vera identità.

Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Qual è il grande insegnamento che va tratto da questo episodio del Vangelo? Cristo è in Dio, manifesta Dio, attrae a Dio. Non solo per i miracoli che Lui compie, ma anche per le parole che dice. Esse aprono il cuore alla speranza. Ogni parola di Gesù è una porta che apre sulla certezza del perdono, della misericordia, della vera salvezza. Gesù oggi insegna ai suoi discepoli che essi dovranno domani essere potenti sia in parole che in opere. Ogni loro Parola dovrà creare la vera speranza nello spirito e nell’anima. Le loro opere dovranno dare sollievo ai corpi afflitti e sofferenti. Ognuno però secondo il ministero, il carisma, la personale vocazione. Ognuno deve svolgere il ministero secondo la mozione personale dello Spirito Santo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci imitatori di Cristo Gesù.