vangelo del giorno

L’uno verrà portato via e l’altro lasciato

13 NOVEMBRE (Lc 17,26-37)

 

Il Signore Gesù non viene solo per il giudizio eterno, viene anche per il giudizio nel tempo. Questa verità è rivelata in tutta la Scrittura. Essa però viene negata anche da molti che sostengono di essere confessori della vera fede. L’apocalisse dell’Apostolo Giovanni non è forse un giudizio ininterrotto di Gesù sulla nostra storia? Simbolo di questo suo giudizio è la descrizione della caduta di Babilonia la grande, che è Roma.

Dopo questo, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere, e la terra fu illuminata dal suo splendore. Gridò a gran voce: «È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata covo di demòni, rifugio di ogni spirito impuro, rifugio di ogni uccello impuro e rifugio di ogni bestia impura e orrenda. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua sfrenata prostituzione, i re della terra si sono prostituiti con essa e i mercanti della terra si sono arricchiti del suo lusso sfrenato». E udii un’altra voce dal cielo: «Uscite, popolo mio, da essa, per non associarvi ai suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli. Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Ripagàtela con la sua stessa moneta, retribuitela con il doppio dei suoi misfatti. Versàtele doppia misura nella coppa in cui beveva. Quanto ha speso per la sua gloria e il suo lusso, tanto restituitele in tormento e afflizione. Poiché diceva in cuor suo: “Seggo come regina, vedova non sono e lutto non vedrò”. Per questo, in un solo giorno, verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame. Sarà bruciata dal fuoco, perché potente Signore è Dio che l’ha condannata».

I re della terra, che con essa si sono prostituiti e hanno vissuto nel lusso, piangeranno e si lamenteranno a causa sua, quando vedranno il fumo del suo incendio, tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti, e diranno: «Guai, guai, città immensa, Babilonia, città possente; in un’ora sola è giunta la tua condanna!». Anche i mercanti della terra piangono e si lamentano su di essa, perché nessuno compera più le loro merci: i loro carichi d’oro, d’argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d’avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di marmo; cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, carri, schiavi e vite umane (Cfr. Ap 18,1-24).

Quando Gesù verrà per giudicare la storia, nessuno sa chi vive e chi muore. La morte e la vita appartengono a Lui. Ognuno però dovrà trovarsi pronto. La sua venuta è repentina, istantanea, senza alcun preavviso. Il libro della storia è tutto nelle sue mani.

Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

In questo brano non si parla della fine del mondo, ma della fine di Gerusalemme e di ogni altra catastrofe che si compirà nella storia, siano esse catastrofi naturali o provocati dallo stesso uomo. Scoppia una guerra: chi muore e chi vive? Viene un terremoto: chi resta e chi se ne va? Non vi sono calcoli di probabilità. Non vi sono misure di sicurezza da adottare. Si deve partire e si parte, si deve rimanere e si rimane. Muore il giovane e viene lasciato l’anziano. Se ne va il sano e rimane l’ammalato. Viene preso chi non è pronto e continua a vivere chi era pronto. È questo il mistero della venuta del Figlio dell’uomo. Non vi è un “dove”, e un “non dove”. Qui accade e qui non accade. Dove vi è l’uomo, lì vi è anche la morte. Dove vi è un cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi. La morte è l’ombra perenne dell’uomo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate luce sul mistero della vita.