vangelo del giorno

Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi

21 NOVEMBRE (Lc 19,41-44)

Sempre i veri profeti intonavano lamenti per le città pagane. In questi canti veniva manifestato che vi sarebbe stato un tempo di sventura, distruzione, annientamento. La gloria si sarebbe trasformata in lutto, la ricchezza in miseria, il dominio in schiavitù.

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Orsù, figlio dell’uomo, intona un lamento su Tiro. Di’ a Tiro, alla città situata all’approdo del mare, che commercia con i popoli e con molte isole:

Così dice il Signore Dio: Tiro, tu dicevi: “Io sono una nave di perfetta bellezza”. In mezzo ai mari è il tuo dominio. I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima: con cipressi del Senir hanno costruito tutte le tue fiancate, hanno preso il cedro del Libano per farti l’albero maestro; i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan; il ponte te lo hanno fatto d’avorio, intarsiato nell’abete delle isole di Chittìm. Di lino ricamato d’Egitto era la tua vela che ti servisse d’insegna; di giacinto scarlatto delle isole di Elisa era il tuo padiglione. Gli abitanti di Sidone e di Arvad erano i tuoi rematori, i tuoi esperti, o Tiro, erano in te, come tuoi piloti. Gli anziani di Biblo e i suoi esperti erano in te, per riparare le tue falle. Tutte le navi del mare e i loro marinai erano in te per scambiare merci. Guerrieri di Persia, di Lud e di Put erano nelle tue schiere, appendevano in te lo scudo e l’elmo, ti davano splendore. I figli di Arvad e il loro esercito erano intorno alle tue mura, vigilando sui tuoi bastioni; tutti appendevano intorno alle tue mura gli scudi, rendendo perfetta la tua bellezza.

Così divenisti ricca e gloriosa in mezzo ai mari. In alto mare ti condussero i tuoi rematori, ma il vento d’oriente ti ha travolto in mezzo ai mari. Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo traffico, i tuoi marinai e i tuoi piloti, i riparatori delle tue avarie, i trafficanti delle tue merci, tutti i guerrieri che sono in te e tutta la turba che è in mezzo a te piomberanno nel fondo dei mari, il giorno della tua caduta. All’udire il grido dei tuoi nocchieri tremeranno le spiagge. Scenderanno dalle loro navi quanti maneggiano il remo: i marinai e tutti i piloti del mare resteranno a terra. Faranno sentire il lamento su di te e grideranno amaramente, si getteranno sulla testa la polvere, si rotoleranno nella cenere. Si raderanno i capelli per te e vestiranno di sacco; per te piangeranno nell’amarezza dell’anima con amaro cordoglio. Piangendo intoneranno su di te un lamento, su di te comporranno elegie: “Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare? Quando dai mari giungevano le tue mercanzie, saziavi tanti popoli; con l’abbondanza delle tue ricchezze e del tuo commercio arricchivi i re della terra. Ora tu giaci travolta dai flutti nelle profondità delle acque: il tuo carico e tutto il tuo equipaggio sono sommersi con te. Tutti gli abitanti delle isole sono rimasti spaventati per te e i loro re, colpiti dal terrore, hanno il viso sconvolto. I mercanti dei popoli fischiano di orrore su di te, sei divenuta oggetto di terrore, finita per sempre”» (Cfr. Ez 27,1-36).

Il lamento era vera profezia, severo monito perché la città si decidesse a cambiare vita, in modo che il Signore potesse non compiere il male minacciato. Così ad esempio è stato per la città di Ninive. Giona predicò in essa la distruzione, il popolo si convertì, il Signore perdonò e non fece più il male che aveva minacciato di infliggere. Con Gesù la profezia diviene certezza assoluta. Per la città non vi è spazio per il pentimento, la conversione. Sarà la distruzione di Gerusalemme, per chi vede in questo disastro il compimento di una parola profetica, l’inizio della vera conversione. Per fare questo occorrono veri occhi di fede, occhi umili e penitenti che sanno come ci si apre a Dio.

Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Gesù avverte Gerusalemme che il tempo del pentimento e della conversione sono finiti. Ora si deve passare attraverso l’altra via: quella di un segno potente, arcano, misterioso. È il segno della stessa distruzione del tempio di Dio. Questo segno servirà al popolo dei figli di Israele che Gesù è vero profeta del Dio vivente. Poiché vero profeta, Lui va ascoltato. La sua è Parola di vita eterna. La si deve ascoltare.

Vergine Maria. Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci una fede pura in Cristo.