MA SE NON CREDERETE, NON RESTERETE SALDI

MARTEDÌ 14 LUGLIO (Is 7,1-9)

Un uomo è saldo quando è piantato sulla roccia che è Dio. Si è piantati sulla roccia che è Dio se siamo edificati sulla sua Parola: “Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti infernali; già mi avvolgevano i lacci degli inferi, già mi stringevano agguati mortali. Nell’angoscia invocai il Signore, nell’angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido” (Sal 1 (17) 1-7). “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.

Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande»” (Mt 7,21-27). Chi vuole essere stabile in eterno, è obbligato a edificare la sua casa spirituale sulla Parola del Signore, la sola roccia di stabilità. Non sono state date all’uomo altre rocce, ma solo Dio e la sua Parola. Tutta la Parola, non una parte. Il re di Giuda invece cerca la stabilita stringendo alleanze con altri popoli, mentre solo Dio è la sua stabilità, la sua forza, il suo scudo, la sua potente difesa. Il profeta interviene e annunzia che è il Signore il custode e il difensore di Gerusalemme. Lui ha deciso di proteggere la città e la città sarà protetta. Nessuno potrà entrare in essa. Questa volta il Signore interviene a difesa del suo popolo per dare un segno della sua presenza e per manifestare che la sua Parola è eternamente vera. Non sarà però sempre così. Il Signore è roccia per il suo popolo, se esso si converte e ritorna nella sua Parola. È questa la fede ed è anche questa la conversione. È convertito chi osserva la Legge del Signore. È stabile in eterno chi è edificato in Dio, nella sua Parola. Questo annunzio del profeta è per ogni adoratore del vero Dio.

Nei giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelia, re d’Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla. Fu dunque annunciato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Èfraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli alberi della foresta per il vento. Il Signore disse a Isaia: «Va’ incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio. Tu gli dirai: “Fa’ attenzione e sta’ tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumanti, per la collera di Resin, degli Aramei, e del figlio di Romelia. Poiché gli Aramei, Èfraim e il figlio di Romelia hanno tramato il male contro di te, dicendo: Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl. Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà! Perché capitale di Aram è Damasco e capo di Damasco è Resin. Capitale di Èfraim è Samaria e capo di Samaria il figlio di Romelia. Ancora sessantacinque anni ed Èfraim cesserà di essere un popolo. Ma se non crederete, non resterete saldi”».

Oggi noi stiamo camminando sulla stessa strada. Pensiamo che la pace, la serenità dei popoli, la loro tranquillità passi attraverso accordi, alleanze, stipule di contratti o anche nel piegarsi e umiliarsi dinanzi alle genti perché si adoperino per il bene dei popoli. Questo significa eliminare Dio, la sua Parola, Cristo, il suo Vangelo, lo Spirito Santo, la creazione del cuore nuovo, la Chiesa, luce delle genti e portatrice di Cristo che è la vera Pace dell’uomo. Passano i tempi. Rimane l’agire degli uomini. Non si crede in Dio. Si crede nelle alleanze umane. Si rinnega Dio e la sua alleanza di vita.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano creda in Cristo, sua stabilità eterna.