vangelo del giorno

Maestro, da te vogliamo vedere un segno

Es 14,5-18; Sal Es 15,1-6; Mt 12,38-42.
24 LUGLIO
Vi è una infinita differenza tra i segni compiuti da Mosè in Egitto e quelli compiuti nel Vangelo da Cristo Signore. Quelli di Mosè servivano a convincere il faraone della superiorità del Signore sopra ogni altro dio, compresi tutti gli dèi d’Egitto, in modo che il re lasciasse libero il suo popolo, perché iniziasse il cammino della liberazione dalla schiavitù che lo affliggeva. Nonostante Mosè abbia mostrato al faraone che il Signore ha in mano l’intera creazione, il suo cuore si è sempre più ostinato, fino a morire lui e tutto il suo esercito nel Mar Rosso, apertosi per gli Ebrei, ma chiuso per gli Egiziani.

Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare. Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».

Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo (Es 14,21-3).

Gesù non è venuto per operare la liberazione. Lui è venuto per vincere il peccato, la morte e il principe di questo mondo nel suo corpo. È venuto per offrire ad ogni uomo la sua vittoria, attraverso la conversione e la fede nella sua Parola. Si crede nella sua Parola, ci si converte alla sua Parola, ci si lascia battezzare, si rinasce da acqua e da Spirito Santo, si cammina di fede in fede nella Parola, si raggiunge la piena vittoria sul peccato, sulla morte, sul principe di questo mondo. Il segno è dato per convincere che Lui è dal Padre e che la sua Parola è vera. I suoi però non sono segni di potenza o di onnipotenza, ma di purissimo amore. Amando ed operando con tutta la sua onnipotenza di amore Gesù attesta di essere da Dio, con Lui, per Lui.

Allora alcuni scribi e farisei gli dissero: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!

Scribi e farisei chiedono a Cristo un segno eclatante, dal quale dedurre che Lui è veramente da Dio. Gesù risponde che questo segno l’avranno. Esso è ben superiore ad ogni altro segno finora dato da Dio. È il segno della sua risurrezione. Ma oggi il segno ad essi è dato. È la sua Parola. Se avessero loro un po’ di umiltà, saprebbero che la sua Parola non può venire se non da Dio. È la sua altissima profezia di verità e luce che attesta la sua origine dal Padre. Una sola risposta di Gesù basta per attestare che Lui è da Dio. Nessuno mai infatti è riuscito a farlo cadere in fallo nelle sue Parole.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci umili dinanzi a Gesù.