vangelo del giorno

Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino

At 10,34a.37-43; Sal 117,1-2.16-17.22-23; Col 3,1-4; Gv 20,1-9.
16 APRILE – DOMENICA DI PASQUA

Maria di Magdala non dorme. Il suo cuore è nella tomba con Gesù. Neanche attende che giunga l’alba. Ancora è buio e lei è già dinanzi al sepolcro. Li però trova qualcosa che mai avrebbe potuto pensare e neanche immaginare di poter trovare: la pietra posta per chiudere la porta della tomba di Cristo Signore era stata tolta. Lei pensa ad una profanazione, ad un furto. È convinta che qualcuno, andato prima di lei, abbiamo portato via il corpo del suo Maestro. Subito pensa di chiedere aiuto. Si reca da Simon Pietro e dall’altro discepolo e riferisce loro l’accaduto. Le sue parole sono eloquenti. Per lei non vi è altra spiegazione. È un furto: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. Il plurale usato fa pensare anche alla presenza di altre donne. Solo che nel Vangelo secondo Giovanni la scena è tutta riservata a Maria di Magdala. Altre donne non vengono menzionate né ora né in seguito.

L’attenzione posta da Giovanni di non entrare nel sepolcro da solo. Secondo la legge antica la sua testimonianza non avrebbe avuto alcun valore. Attende Pietro. Ora sono due che vedono e riferiscono. Quanto dicono ha valore legale, giuridico. Sono veri testimoni dinanzi alla storia. Ma cosa vedono nel sepolcro? Che il corpo di Cristo non è stato rubato. Nessuno prima di loro è entrato nella tomba di Gesù. Lo attesta l’ordine che regna in esso. Nessun disordine. Nessun segno che orienti in altre direzioni. Da questa visione, Giovanni conclude che Gesù è risorto. Di Pietro nessuna parola viene riportata. Gli Antichi interpreti vedono nel fatto che Giovanni attende l’arrivo di Pietro, la manifestazione del ruolo di Capo degli Apostoli che lui riveste. Si attende il testimone autorevole, perché domani dovrà essere lui a confermare la comunità sugli eventi che sono accaduti il giorno della risurrezione di Gesù o della sua uscita dal sepolcro.

In questa narrazione così fredda, Giovanni fa un’annotazione di vitale importanza per tutta l’umanità. Dice che essi ancora non avevano compreso le Scritture, le quali avevano già profetizzato la risurrezione del Messia del Signore assieme alla sua morte vissuta in espiazione dei peccati del mondo. Perché Giovanni tiene a dare questa notizia? Perché la risurrezione di Gesù non è un fatto puramente cristologico. Esso è teologico e riguarda Dio e ogni sua promessa di redenzione. Il Messia non è solo per i Giudei, per i Figli di Abramo. È per ogni uomo. È anche per le isole lontane. Anche loro attendono di essere liberate dalla schiavitù della falsità e della morte. Se la risurrezione fosse solo un mistero che tocca solo la persona di Gesù, sarebbe un evento “cristiano”. Gli altri potrebbero dire: “È un fatto vostro, a noi non interessa”. Essendo invece un evento divino è anche un evento cosmico che interessa l’umanità e tutta la creazione.

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Anche se manifestata e rivelata con grande distacco della mente e del cuore, la risurrezione di Gesù è evento che riguarda il mondo intero. È questo il primo dato che ogni uomo deve conoscere. Cristo è risorto anche per lui. Anche lui è nelle tenebre del male e del peccato e la risurrezione del Signore fa scaturire sulla terra ogni grazia non solo di redenzione, ma anche di salvezza. Gesù è l’Agnello immolato che toglie il peccato del mondo, è la luce, la verità, la vita di ogni uomo. Gesù risorto può donarsi ad ogni cuore. Non ha più i limiti della fisicità del suo corpo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la fede in Cristo Risorto.